Mantiene la vivezza del debutto fulminante, nel 1992 a ventitrè anni, questa storia di cartilagini e di avatar, che inaugura la galleria dei nichilisti freddi à la Nothomb, ventriloqui, rigurgitanti. Dell’“estetica del vomito” contro “la letteratura degli stati d’animo, detti sentimenti”. La cartilagine è “l’articolazione che permette di andare in avanti, ma anche indietro, aprendo l’accesso all’eternità”. E la scrittura è “una gigantesca cartilagine verbale” - una metaforissima, dopo il vituperio di prammatica della metafora, con i simboli e la dialettica. Ipotizzandone la nullità, prima ancora di uscire, nell’“epoca della malafede”, in un mondo di “lettori non lettori”, a partire dall’“Iliade” e dall’“Odissea”, e di “uomini-rana” che attraversano un libro “senza prendere una goccia d’acqua” – quindici anni fa, oggi si direbbe “persone-rana”. Quanto agli avatar, essi ritornano in epoca non sospetta, Internet era solo una ipotesi.
Amèlie, nome eletto come la protagonista Léopoldine, e persona che s’indovina generosa, perché il genio è generoso, fa distinto Settecento. Che potrebbe essere la cifra del Millennio. Pur evocando Céline, non ne ha la corporeità. Anche quando fa rivivere, come qui, il sogno dell’infanzia. Senza l’incontinenza, ecco, che giustamente rimprovera a madame de Lafayette. Sul principio che “amare è difettivo”: si coniuga solo al singolare, anche nelle forme plurali, “se due persone dicono di amarsi, l’una delle due deve sparire per ristabilire il singolare”. La coniugazine è l’esistenza, la coniugazione del verbo: “Se la coniugazione non esistesse, non avremmo neanche coscienza di essere individui distinti”. Non viceversa. E l’assassinio è “rapido e pulito” perché “il classicismo non commette mai peccati di gusto”.
E tuttavia il libro, il racconto, s’interrompe a metà. Quando il ruolo di eversore, tenuto dal protagonista scrittore, grasso, pieno, passa alla sua contestatrice, svelta, dissolvente. C’è la novità, paradossalmente, dove c’è il ruolo: lo scrittore può solo essere architetto, con tutto il suo dichiarato nichilismo, se è un indagato o un correo non è niente, non rende.
Amélie Nothomb, Igiene dell’assassino
venerdì 31 luglio 2009
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