La tiratura di “Repubblica” il 26 agosto 2008, un martedì, era di 793 mila copie, quella del 26 agosto 2009, un mercoledì, è stata di 630 mila. Un tracollo. Ma anche un segno di ripresa, seppure modesto: “Repubblica” ritorna sopra le 500 mila copie vendute, dopo essere stata sotto, l’anno era cominciato molto male. Ad agosto 2008 “Repubblica” diffondeva, cioè vendeva, 580 mila copie in media ogni giorno, ad agosto 2009 un primo calcolo dà 518 mila. A giugno era peggio: un primo calcolo delle vendite dà 466 mila copie giornaliere, contro le 524 mila di un anno prima.
Oltre che di “Repubblica” si è anche arrestata tra luglio e agosto l’emorragia di vendite del “Corriere della sera”, benché meno grave. I due maggiori giornali tornano a crescere. Che erano quelli più colpiti dalla crisi di copie e pubblicità. Sono anche i giornali che con maggiore virulenza si sono buttati sulle disavventure matrimoniali e di letto di Berlusconi. E' una coincidenza, e forse una spiegazione.
Provvisoriamente è anzi questa l’unica spiegazione possibile del rebounding, della modesta ripresa: i giornali che fanno l’opinione pubblica in Italia hanno invertito il ciclo negativo in contemporanea con – se non a causa di - la campagna di letto contro Berlusconi. Prima con la "minorenne" Noemi, su dritta di Veronica Berlusconi e delle sue agguerrite pr. Poi con la stagionata D’Addario, su autodenuncia della stessa, documentata, specie sull’uso del “lettone di Putin”.
Il calo di vendite dei maggiori quotidiani è andato avanti per un paio d’anni. Coincidenti peraltro col governo di centro sinistra, per il quale i due giornali sono schierati. Il calo era diventato una frana a partire da marzo 2008, in coincidenza con la crisi politica del centro-sinistra. Per la disaffezione presumibile dei lettori ex democristiani, che non si sono sentiti tutelati dall’euforia pro Veltroni, e nell’incredibile affare Mastella.
Nel 2005 il “Corriere della sera” vendeva 682 mila copie quotidiane, “Repubblica” 630 mila.
Nel 2006 il “Corriere” era ancora a 680 mila, e “Repubblica” a 627 mila. Nel 2007 il calo è stato sensibile ma gestibile: per il “Corriere” a 661 mila copie, per “Repubblica” a 622 mila. Nel 2008 il crollo: il “Corriere” si ferma a 621 mila copie, “Repubblica” a 556 mila.
Il 2009 è cominciato peggio. Il primo quadrimestre ha registrato un ulteriore fortissimo calo per entrambi i quotidiani. Il “Corriere” è sceso da 647 mila copie vendute in media al giorno nel primo quadrimestre 2008 a 574 mila. “Repubblica” ha fatto peggio, da 610 mila a 508 mila. Ad aprile il quotidiano romano è sceso per la prima volta dopo diciotto anni sotto le 500 mila copie, 492 mila.
Sui mesi successivi non ci sono dati, neppure degli editori. Ma ragionando sulle tirature dichiarate, con una resa storica del 19 per cento della tiratura per il “Corriere” e del 21 per “Repubblica”, giugno è stato il mese peggiore per entrambi i quotidiani: “Repubblica” ha venduto 466 mila copie, il “Corriere” 524 mila. Era il mese del crollo elettorale del partito Democratico, che i due giornali sostengono. Ma anche i mesi precedenti non erano andati meglio: per il trimestre aprile-giugno 2009 si calcola una diffusione di appena 483 mila copie giornaliere per il quotidiano romano, contro le 549 mila di un anno prima, e di 531 mila per il quotidiano milanese, contro le 610 mila del secondo trimestre 2008.
Agosto segna, sempre ragionando sui dati della tiratura, una inversione di tendenza e forse di ciclo: 518 mila copie per il quotidiano romano, contro le 508 mila del primo quadrimestre, e le 466 mila di giugno. Mentre per il giornale milanese le vendite si aggirano sulle 586 mila copie giornaliere, non molte di più delle 574 mila del primo quadrimestre, ma con una decisa ripresa rispetto alle 526 mila di giugno. Già a luglio le vendite per il “Corriere” erano risalite a 572 mila copie.
Maybe I`ll be Captain Obvious, but... it's only few days to New Year last, so let's be happy!
RispondiEliminaHoho3ho!)