Il paradosso dell’attacco sul Muro è sconcertante oggi ancora più che vent’anni fa, quando il libro usciva: dove sono (erano) i paladini della libertà? Anche Arbasino sorvola: non sarebbe stato male qualche nome d’indefettibile parrocchiano del sovietismo, Ingrao, Asor Rosa, “Il Manifesto”, Fortini. E un accenno alla loro durata o tenuta, analoga a quella degli immarcescibili Dc – anche se, a differenza dei Dc, non ne hanno mai azzeccato una (e in politica non è difficile capire…).
Ma anche con queste cautele, il pamphlet dà una sensazione vivace da convalescenza: di chi l’ha scampata, per caso, per fortuna, alle cure del più affettuoso e pressante dei medici. Va bene l’utopia, l’uguaglianza, il popolo, le masse, ma perché nemmeno un briciolo di onestà? Se sono integri, questi maestri, perché sono coerenti, allora la loro utopia è proprio bacata.
Alberto Arbasino, La caduta dei tiranni
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