Scandalo da manuale per la ministra Prestigiacomo. Da manuale del dossier, anonimo, feroce, inutile – se non a svilire la politica. Magistrale anche nel senso di spiegare quanto la sinistra sia imbelle, questa sinistra berlingueriana, e anzi sia sinistra e non di sinistra. E di confermare Pascal nel suo nobile precetto che “la morale se ne infischia della questione morale”, quando questa è opera di spioni, seppure in veste di Guardia di Finanza, ufficio I, e di giudici.
In un’inchiesta di cui non si sa nulla, un interlocutore di cui non si sa nulla dice al telefono una frase che tutti i ministeriali dicono ogni giorno: “Quella spenne con la carta a destra e a manca”, perché il ministro "rubba", si sa. I ministeriali romani dicono di peggio, non avendo da lavorare: una volta dicevano troie la moglie e le figlie dei ministri e dei sottosegretari, ora con le pari opportunità non hanno più bisogno dello stato di famiglia dei loro capi.
Naturalmente, tutti “sappiamo” che c’è ben altro. Che la telefonata è “organizzata”, e serve solo ad accedere ai conti della carta di credito ministeriale. Che la Guardia di Finanza sa già che la Prestigiacomo ha fatto, fosse pure per una volta, un uso personale della carta ministeriale. E che si sia fatta la telefonata per poter accedere ai conti della stessa carta. Accedervi pubblicamente, poiché già li conosce. Avremo infatti ora lunghe liste di cosa la Prestigiacomo compra con la carta, sua o del ministero: mutande, e di che colore, reggiseni, e di che misura, pellicce, una ministra dell’Ambiente, oh scandalo, eccetera.
Ma tutto questo ci fa paura e non piacere. Che ci siano ufficiali dello Stato che passano il loro tempo non a indagare e punire evasori, mafiosi, grassatori, ma ad architettare trappole per i politici. A Pisa come a Bari. Non secondario motivo d’inquietudine è che l’indagine “dovuta” si chiuderà, fra un anno o due, con un nulla di fatto. Ma avendo squalificato ancora un poco la politica, sia pure di destra. Ora, non si capisce perché ci siano corpi dello Stato che operano unicamente a sabotare la politica. Se questo non è un golpe continuo, sia pure di giudici e servizi non deviati giacché si professano compagni.
venerdì 2 ottobre 2009
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