Malinconico ritorno, quasi un epicedio, alla malinconia d’antan, di prima dell’intossicazione politica. Fatale all’immaginazione del reale inafferrabile, gli stati d’animo, le accensioni, le ombre, e alla scrittura fine, di grana sottile, che hanno fatto la cifra di Tabucchi.
Il radicamento cosmopolita, di uno scrittore che sta bene ovunque, emulo del nume Pessoa, che illumina questi rapidi aneddoti, s’invischia peraltro sempre nel politicamente corretto alla maniera parigina, superficiale e ultimativo. Con le barzellette di regime. C'è perfino il reducismo - si veda il diverso esito del suo spione Stasi pensionato con lo spione del non meno impegnato G.Grass, “È una lunga storia”: tutt’altra storia.
Antonio Tabucchi, Il tempo invecchia in fretta, Feltrinelli, pp. 175, € 15
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