È la ristampa dell’antologia dei pezzi su “Linus” curata nel 1992 da Gino & Michele. Il genere esile della rivista. E di un altro “inespresso”, ma al modo milanese: costretto alla scapigliatura aggiornata, della solita modesta bohème, sociale e linguistica, a margine del Clan e di Jannacci. Con pezzi di costume, più che racconti, il genere Camilla Cederna, riverniciato con Brera e Bianciardi, il furor linguistico e quello civile. Milano ha voglia di leggerezza, e questo è, purtroppo non va oltre il birignao. Viola ne è cosciente, da inurbato. “Quelli che..” è la lunga lista rabelaisiana di un’esclusione praticamente totale, di una persona che era la socievolezza incarnata.
Il modello, di vita e di scrittura, è Boris Vian. Ma Milano, evidentemente, non è Parigi. Fra gli aneddoti uno conferma che il leghismo c’è sempre stato. Il maestro elementare di Viola diceva su “Linus” già trent’anni fa: “Nella mia scuola ci sono più meridionali che italiani”.
Beppe Viola, Quelli che… , Baldini Castaldi Dalai, pp. 170, € 15
sabato 24 ottobre 2009
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