Il “Times”, cioè i servizi segreti britannici, dicono che gli italiani hanno pochi morti in Afghanistan perché pagano i talebani. Poi si dice l’onorabilità inglese.
Scalfari propone che il capo del Pd sia quello che riceve più voti, anche se sotto quota 50 per cento, propone cioè Bersani. E Franceschini, che può vincere solo al ballottaggio, si adegua. Cioè si arrende. A Scalfari?
Alle primarie che hanno senso solo per eleggere un capo nazionale, uno che si rivolga a tutti, non un capo partito. Che invece dev’essere espressione di un partito. Ma chiedere a questa sinistra di uscire dall’ipocrisia è troppo, in essa anzi si celebra.
La Lega vuole il Veneto, rischiando di perderlo, contro il berlusconiano Galan, che invece lo assicurerebbe alla destra. Lo vuole nel nome delle piccole patrie, del federalismo, dell’autonomia. Da Roma, dove la candidatura leghista si concorda (ce ne devono essere due a Nord)? O da Varese, dove si deciderà il candidato? Non si è mai abbastanza soli.
Il Sudan è nominato alla Commissione Diritti Umani dell’Onu. Da dove potrà passare da accusato ad accusatore, e alzare il tiro contro Israele a Gaza. Il Vaticano tiene aperta la questione dei diritti umani in Sudan, che ne è il più feroce trasgressore, con eccidi, e ora crocefissioni. Ma Israele non ama il Vaticano, cui non cessa di addossare la colpa dell’Olocausto. Le tre confessioni del Libro si ritengono superiori, per fede e cultura. E per saggezza?
È incredibile che Massimo Ciancimino soggioghi giudici, giornali e televisioni con l’incredibile storia del “papello”. E anzi ne produca uno palesemente contraffatto senza essere incriminato per calunnia. Ma è il modo d’essere della giustizia in Italia: si giustifichino Mancino, Amato, Rognoni, Borsellino che non si può più difendere, i carabinieri. Più nomi eccellenti possono trascinare nel fango, più i giudici diventano attivi, efficienti, risoluti.
Una sera “Striscia la notizia” spiega che Mara Majonchi s’è tolte le occhiaie col botulino. La mattina dopo Mara Majonchi parla a lungo alla radio per dire che lei mai. La sera “Striscia” fa un lungo sevizio con la stessa Majonchi presso uno “specialista” del botulino, che non si pronuncia. La terza sera “Striscia” consegna il tapiro alla Majonghi, che fa una lunga scena simpatica, e le confessa che lo specialista era un attore. Come non detto? No, un senso la vicenda ce l’ha: sta per uscire un libro della Majonchi. Non viene detto, ma alla fine della inutile sceneggiata i dieci milioni di spettatori di “Striscia” se ne ricorderanno vedendo il libro in liberia. Dopo essersi sorbite mille tirate contro la pubblicità occulta.
Fabio Cannavaro è colpevole non colpevole di doping. Cioè non si dopa, ma si dice che è accusato di essersi dopato, ingiustamente certo. Oggi come cinque anni fa, quando l’Inter e la Rai lo mostrarono sorridente con la flebo. Cannavaro al Real Madrid non ha dato ombra, alla Juventus sì, e questo è un primo fatto.
Ma poi uno pensa: perché Cannavaro e non un altro, magari della stessa Juventus? Si vede che Cannavaro in qualche modo c’entra. È invece no, è Cannavaro e non un altro perché Cannavaro è il miglior calciatore napoletano su piazza. E questo non va giù a Napoli: alla napoletana Procura del calcio oggi, e ai giornalisti napoletani della Rai, vecchi e nuovi, dello sport e dei tg, chi più furbo, chi più aggressivo, che volevano seppellirlo cinque anni fa. Prima che i giudici – napoletani – non trovassero di meglio per affossare la Juventus. I napoletani sono le prime vittime di Napoli – leguleismo, concussione, corruzione, e la violenza illimitata della “legge”.
I cinque di Oslo danno a Obama, che non ha fatto nulla per meritarselo, il premio per la pace che negarono più volte a Giovanni Paolo II, che invece l’aveva più che meritato. Ma non si può dire che fanno Kuturkampf, luterano, massonico, quello che sia. Perché è una parola tedesca?
“Repubblica” sintetizza domenica le paginate che il “New York Times”, il “Financial Times”, “Le Monde”, “The Guardian” e “El Paìs", il circuito del modesto supplemento settimanale del “Nyt” che ancora infesta le pagine del quotidiano romano, hanno scritto sabato contro Berlusconi. C’è un buco vistoso nei resoconti. Che però si conferma negli originali: benché prolissi, nessuno dei giornali menziona, nemmeno come ipotesi, nemmeno come tesi di Berlusconi (che per il cosiddetto giornalismo anglosassone sarebbe d’obbligo), quello tutti in Italia sanno e credono, che i giudici sono in Italia ingiusti e persecutori. Nessuno dei cinque grandi giornali: quindi non è per caso, non per trascuratezza.
Berlusconi accusa il “Corriere della sera” di faziosità. “Repubblica”, che documenta minutamente le intemperanze di Berlusconi, sorvola. Invidia? Il giorno dopo Scalfari sbrana il “Corriere” dicendolo servo di Berlusconi – anche se, sarà l’età, non scalfisce.
La ministra Gelmini ha ordinato ai bidelli di pulire le scuole, e i bidelli non hanno protestato. Non che si sappia, non ci sono girotondi, la Cgil non ha portato i milioni in piazza, neppure un cobas si è fatto vivo.
Che non ci siano più i bidelli? Impossibile, tutti li vediamo e li paghiamo nelle scuole, che aprono le porta la mattina e le chiudono all’una, per il resto fanno crocchio, fanno la spesa (a turno, è vero) e fanno il mercatino, per gli insegnanti, la signora preside e qualche mamma, di abbigliamento, di oggettistica, e di preziosi.
No, il problema è che ci facevano i ministri precedenti, da venti o trent’anni a questa parte. Falcucci, Berlinguer, Fioroni, l’efficientissima Moratti?
Saviano rimette in circolo l’onore. Berlusconi rilancia col rispetto – vuole rispetto, eccetera. Ricomponendo il serial di maggior successo della televisione il giovedì, o il venerdì, “L’onore e il rispetto”, sul Canale 5 di Mediaset. Che non lavorino entrambi per la stessa causa, il padrone di Mondadori e Mediaset e lo scrittore di Mondadori?
Due avvocati britannici borderline, un fiscalista e un amministrativista, Drennan e Mills, che trattano-controllano i grandi clienti stranieri nei paradisi fiscali del Regno Unito, si scrivono, si telefonano, e infine si recano a testimoniare alla Procura di Milano contro Berlusconi, uno dei loro grandi clienti. Perché non sono incriminati nel Regno Unito? Perché indirettamente tesimoniano contro Blair.
Chi dei due è dei servizi segreti? O tutt’e due?
Luca di Montezemolo crea qualcosa, non si capisce se un movimento o una fondazione, Italia Futura. Lo fa con un personaggio rispettabile, Andrea Romano, ma per “rifondare” la sinistra, con un “piano quinquennale”. Forse perché Romano ha lavorato anche alla fondazione di D’Alema? Si possono ancora dire queste cose?
Nessuno peraltro ricorda che un anno e mezzo fa, per le elezioni, LdM aveva già fondato un movimento, col suo socio Diego della Valle, e l’onorevole Tabacci, qualcosa con la Rosa al centro, di cui poi non si ebbe eco, né un voto.
L’Eni trabocca di gas, anzi tratta con Gazprom per non dover prendere altro gas. Edison, cioè la supernuclearizzata Electricité de France, si appresta a immettere sul mercato altre diecine di miliardi di metri cubi di gas. Ma il governo vuole le centrali nucleari, entro il 2013. Che non si faranno perché nessuno lo consentirà. Ma il governo perché le vuole?
L’immigrato è l’uomo nero, ma della burocrazia – del non saper che fare. La cosa è già nota dal Capitano di Koepnick, una delle storie più popolari di Germania. Il calzolaio di Tilsit che non può avere il permesso di risiedere a Berlino perché non ha un lavoro stabile, e non può avere il lavoro perché non ha il permesso di soggiorno. Finché non si fa lui stesso legge, comprandosi un’uniforme di capitano da un rigattiere di Potsdam.…
I francescani ad Assisi fanno manifestazioni di grido e passerelle di personaggi celebri, da Vasco Rossi a Hugo Chàvez, con re, magnati e vedettes cine-televisive. Sarà lo spirito francescano, dare scandalo nel senso del gossip – “aggiornato” come da Concilio?
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