Da tempo indisponibile (tradotto da Editori Riuniti e da Theoria), un racconto mozzafiato su un albergo al bordo del Reno dove s’intrattengono in lieta conversazione gli avventori occasionali, due giovani francesi e un ricco mercante tedesco. All’alba, il mercante è rinvenuto decapitato.
Dedicato a Astolphe de Custine, l’autore del brillante “La Russia nel 1839” e di non brillanti “Lettere dalla Calabria", “L’auberge rouge” è una storia vera, assicura la sorella dell’autore, Laure Surville: “L’argomento gli fu suggerito da un ex chirurgo militare, amico dell’uomo ingiustamente condannato, mio fratello si limitò ad aggiungere l’epilogo”. Una lezione doppia allora, come romanzare un fatto di cronaca, come montare un giallo prima del genere.
Honoré de Balzac, L’auberge rouge, Folio, pp. 67, € 2
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