Ufficialmente D’Alema non ha nessuna possibilità di diventare ministro degli Esteri europeo. La carica toccherà a un socialista, posto che il presidente sarà un democristiano, e il candidato prescelto dai socialisti europei è il ministro degli Esteri britannico Milliband. Che ha il favore di tutto lo schieramento europeo neo-atlantico, in Olanda, in Polonia e negli altri paesi dell’Est, i non socialisti compresi. La soluzione non piace però in Centro Europa. Non piace in particolare alla Francia, e quindi anche alla Germania. Per un motivo contraddittorio, al quale solo D’Alema sembra offrire una soluzione – è in questa fessura comunque che la Farnesina ha calcolato di poter infilare con qualche possibilità di successo la candidatura italiana.
Sarkozy vuole e non vuole una politica estera europea. Questa politica, quel poco che di essa se n’è fatta, è stata finora esclusiva della Francia: l’Europa (la Germania, la Spagna e, alla fin fine, anche l’Italia) ha sempre fatto quello che la Francia ha deciso. Un vero ministro europeo degli Esteri è destinato a rompere questo informale monopolio. Ma d’altra parte la costituzione europea lo prevede. E D’Alema ha l’identikit che meglio si attaglia alle abitudini francesi. Sperimentato sempre con soddisfazione di Parigi quando fu presidente del consiglio e ministro degli Esteri italiano. Mentre avere un ministro inglese è come averne uno americano, su questo Parigi è esplicita.
Col sostegno francese, la candidatura D’Alema diventerebbe quella principale. Ma esso tarda per una ragione precisa, il secondo paradosso della vicenda: il patrocinio del governo francese (che trascinerebbe quello tedesco e quello spagnolo) non si può fare contro l’orientamento dei socialisti europei. È questo il vero punto debole della candidatura D’Alema, quello politico e non quello diplomatico. Non c’è stato nessun intervento di socialisti a favore di D’Alema, neppure a titolo personale. Per la debolezza italiana nel socialismo europeo (l’irrisolta controversia sull’apparentamento del partito Democratico)? Perché D’Alema non è ben visto nel Partito socialista europeo? Perché non ci tiene ad andare a Bruxelles?
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento