Chiaberge ricorda sul “Sole” di quando nel 1978, sbarcato alla Rizzoli, dovette smentire di essere “amico” di Tobagi di fronte a un membro del Comitato di redazione che lo interpellava con la stella rossa sul berretto alla Lenin. Di quando, un anno dopo, richiesto al telefono da Tobagi mentre era in riunione in redazione, si rifiutò. E di quanto, un anno dopo, seppe dell’assassinio di Tobagi, a opera di “enfants gatés della buona borghesia milanese”. Non tutti perseguiti, avrebbe potuto aggiungere, a opera dello zelante procuratore Spataro. Ma non è questo il punto: il punto è che, oggi come allora, di quel terrificante clima di odio e intimidazione si può scrivere solo in punta di penna e facendosene una colpa - come un po’ fa Benedetta Tobagi, che così “riporta l’armonia” in città, nel passo che ha deciso la linea del libro e l’editore più fa citare: “A quel tempo la politica era una cosa terribilmente seria, le etichette e le logiche di appartenenza prevalevano spesso sulla sostanza delle persone” (“spesso” sta per i gruppi che non si possono nominare).
Sono alcuni anni ormai che il rugby è un gran divertimento in Italia. Che per questo è stata ammessa nella lega europea dei cinque, ora sei, grandi. Volentieri le grandi nazionali, del Sud Africa, della Nuova Zelanda, del Sei Nazioni europeo, vengono a godersi una settimana in Italia, a mangiare e bere e a divertirsi, divertendo un pubblico sempre entusiasta. Lo stadio Flaminio, che ha avuto nuova vita col rugby, ma contiene quarantamila spettatori, è subissato a ogni match da richieste quattro volte superiori. Ma il Flaminio si trova a Roma. Ora che gli All Blacks neozelandesi sono stati dirottati su San Siro, il rugby diventa un avvenimento e anzi una realtà in Italia. Paginate sui giornali, speciali in tv, perfino il “Sole 24 Ore” ci fa la prima pagina. O Milano o niente?
Non c’è un europeo in primo piano nelle celebrazioni a Berlino della caduta del Muro. Ci sono Walesa, gli Usa, la Russia, con Gorbaciov e perfino Medvedev, ma non una figura inglese, o francese. Ci sono Brown e Sarkozy, ma a rappresentare le potenze allora occupanti. Non c’è l’Europa nella caduta del Muro: c’è l’America, c’è anche la Russia, e la Polonia, l’Ungheria, la Cecoslovacchia.
Anzi no, due giorni dopo è la Germania che rende omaggio alla Francia: Merkel va da Sarkozy. Per l’ennesima celebrazione della vittoria, francese.
Giancarlo Caselli si querela per calunnia aggravata contro il figlio del magistrato Coco, la prima vittima delle Brigate Rosse. Il quale lamenta di non avere mai potuto sapere chi ha ucciso suo padre. L’ex Procuratore Caselli, che ha istruito il processo, può darsi che abbia ragione, avrà fatto quanto doveva e poteva. Ma è vero che ci fu un tempo in cui non si andava a fondo contro le Br, singoli magistrati e settori non marginali della magistratura.
L’Inter nel 2006 ha avuto un prestito di 120 milioni su pegno di una società valutata 40 milioni – non scorporabile peraltro, non vale nulla fuori dell’Inter. Al Sud, scrive il “Corriere Economia” lunedì, “sono richieste garanzie reali fino a venticinque volte il prestito”.
Entro un anno, dice Passera di Banca Intesa, ci saranno 250 mila aziende in meno. Ma la crisi è superata. Per le banche?
Passera può non essere un ipocrita. Ma chi ne riferisce?
A sette mesi data si scopre, Bruno Vespa obbliga a scoprirlo col suo ultimo libro-vangelo, che i potenti trombano. Magari poco ma sempre male. E che questo non è peccato. Non nelle altre patrie, per esempio in Francia con le molteplici famiglie che Mitterrand manteneva a spese dello Stato (o in Spagna per le scappatelle notturne del re). Ma sì per le patrie altrui: per esempio in Francia o in Spagna quando tromba – purtroppo poco – qualche italiano.
Ma non è un caso di orgoglio nazionale offeso. È l’ennesimo caso di destra-sinistra, l’odio incolmabile: l’onore è offeso perché scoperto a scopare è ora uno di sinistra.
Però: questo – quello di Marrazzo – è l’unico posto in cui il destra-sinistra italiano ormai sta opportunamente di casa.
“Sky Guida ai programmi” di novembre svela il mistero dell’amore improvviso tra Clooney e Elisabetta Canalis: “La ragazza che ha stregato il mondo con la sua bellezza è tra i protagonisti del nuovo speciale di Sky Uno”. Ci fregano anche in questo – Clooney almeno si sarà fatto pagare?
Nessun commento:
Posta un commento