astolfo
Capitalismo – È un ruminante. Mastica di tutto, anche il suo opposto, digerisce di tutto.
Cattocomunisti – Sono buoni perché cattolici e sono buoni perché comunisti. Sono buoni al quadrato. E sono buoni naturali, come il tonno, non per progetto o interesse.
Perché non funzionano ora che sono democratici?
Città (Democrazia) – Quella greca è la tribù sedentarizzata. Con leggi tipicamente tribali, di pastori venuti dal Nord, in ambiente urbano orientale. La democrazia nasce da questa prima sedentarizzazione, è un incontro di Oriente e Occidente, la città, la corte, e la tribù nomade, la continuità di sangue nell’instabilità. È una forma di relazioni esterne e anche interne, che prende corpo con la codificazione scritta.
Comunismo – È crollato su presupposti marxiani: fragilità economica, appropriazione del plusvalore, concentrazione monopolistica, totalitarismo, cioè tirannia. La caduta del comunismo è il solo evento storico che abbia inverato le “leggi” marxiane.
Dc – Ha un lato nero che è difficile trascurare, anche a volerlo, Ne ha ammazzati più la dc in quindici anni, 1947-1962 che Mussolini in 21, anche a mettere nel conto Matteotti e Aldo Rosselli, che Mussolini non voleva morti. Perché mettere sotto silenzio Portella della Ginestra, Melissa, Avola, il 1960? I tantissimi arresti politici sotto forma di procedure giudiziarie comunque infamanti, fino a Baffi e Sarcinelli, di una magistratura e una polizia certamente non autonome? Se la legge Scelba avesse potuto operare indisturbata, mai tante persone avrebbero perso il posto nella storia, salvo nelle proscrizioni di Augusto e soci. Né s’è mai avuto tanta repressione, censura in senso stretto, sui costumi e la cultura. Perché tacere di Milazzo che chiamò i mafiosi al governo? E di piazza Fontana, piazza della Loggia, i treni, la strategia della tensione? E di Antonio Segni, dei dossier del Sifar (“Lo Specchio”, “Mancini lader”, etc.), della copertura di Aldo moro ai golpisti, con le loro liste di proscrizione? Quello nero è forse più pesante di quello buono: quale dei due invera l’altro?
Non si spara più sui dimostranti dal 1962, con il centro-sinistra. Non alla maniera classica. La strategia della tensione non è invenzione di Pattakòs, un imbecille: si sviluppa quando il Psi parla di disarmare la polizia in servizio d’ordine, e la Dc riceve dall’ambasciatore americano Graham Martin, l’uomo della guerra al Vietnam, oltre un miliardo di dollari, di quaranta anni fa.
Fascismo – Sempre in abominio, sempre poco analizzato. Ma qualcosa si comincia a saperne. Certamente non veritiera è la dottrina (cominformista all’origine) che ne fa il culmine del capitalismo. Che è capitalismo proprio perché non ha culmini. Mentre cominciano a essere vere le radici giacobine: comune è il ceppo giustizialista, come in tutti i totalitarismi, di uomini della provvidenza.
Femminismo – Caino il contadino uccide il pastore Abele: per gli antichi biblisti… non sarà l’oltraggio dell’offensiva patriarcale?
Gandhi - È occidentale. La pietà sociale è occidentale. Il sociale lo è: il lavoro come mezzo di affrancamento, la solidarietà, la giustizia. La pietà individuale è occidentale. La nonviolenza è una strategia politica popolare, non dei re o dei capi militari, delle tribù, delle caste, e quindi è anch’essa malgrado tutto occidentale. Che Gandhi sia stato regalato all’India dalla Gran Bretagna suona un po’ forte, ma è così.
Germania – Con l’unità ha mutato pelle. La Repubblica Federale, vivace, colloquiale, cosmopolita, che era renana e bavarese, è stata soppiantata da arcigni manager e gente del Nord-Est. Che non si sa cosa pensano, a meno che non pensino male. La Repubblica Federale è riuscita a superare handicap durissimi: il comunismo a Berlino, la paranoia tirolese, gli irredenti di mezza Europa dell’Est, tutta gente che non ha mai dato nulla a nessuno, e pretendeva la terza guerra mondiale. La Germania unita non ha avuto nessun problema vero ma li magnifica tutti. Seriosa, taciturna. Diceva Joseph Roth di Weimar: “È la repubblica Tedesca\ una nuova casa con letti vecchi”. Sarà sempre così, il nuovo-vecchio mobilio l’avrà portato l’Est.
Illecito dello Stato – Secondo Kelsen non ci può essere un illecito dello Stato, “sarebbe come il peccato di Dio”. E invece lo Stato può essere, è normalmente, criminogeno. Per le bombe degli anni Sessanta-Settanta, per esempio, per non averle punite, se non per averle messe. Per l’uso parziale delal giustizia, a fini politici, economici, e di tornaconto. Per la precarietà: mezzo milione, un milione, di domande di assunzione sono presentate per immigrati, da residenti italiani in grado di provvedervi, lo Stato ne consente centomila, duecentomila.
Modernità - L'ipertrofia di violenza pubblica e sensazionalismo nell'opinione pubblica italiana, nella Rai per esempio, e in libreria, è ancora inferiore allo hitlerismo. Anche se solo per mancanza di audacia: la nuona volontà c'è tutta.
Occidente – Non farà abbastanza, ma è l’unica cultura e l’unica area che include e non esclude.
Polizia – È istituzione recente, la sua filosofia è appena abbozzata (Foucault, Fontana). È lo strumento della giustizia: così è percepita, per questo gli apparti si moltiplicano (polizia, carabinieri, finanza, vigili, polizia municipale, polizia provinciale, ronde). Ma è l’interfaccia della criminalità, e in questo inevitabilmente uno specchio. In minima parte, il grosso è burocrazia, “posti” pubblici per chi non sa fare altro.
Settanta (anni) – Deliranti, tragici, obbrobriosi. Misteriosi, ma forse solo per la stupidità: diciotto politico, salario senza lavoro, i portantini al governo dell’ospedale, i bidelli della scuola. Rivolgimenti, congiure, droghe, violenza, tranelli, abiure, compromessi, tradimenti, pugnalamenti, e ruberie. Rubano i principi e i cardinali, rubano ricchi e rubano i poveri, i delinquenti e i santi, a cominciare da Aldo Moro, il cui sacrificio li conclude. Senza nessuna gloria, come invece nel Cinquecento, altra epoca nella quale l’infamia trionfava.
astolfo@antiit.eu
martedì 22 dicembre 2009
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