sabato 12 dicembre 2009

Il re è nudo, infine, per Bersani

Si smarca dal suo patrono D’Alema, tardo trinariciuto. E dà una lezione di politica a Napolitano, che pure è suo maestro. Non si può dire per questo che è l’uomo del futuro, anzi è facile prevederne, e proprio per questo, per la sua intelligenza, prossima la fine. Ma Bersani è l’unico che ha capito infine il gioco di Berlusconi, che pure è palese: provocare continui plebisciti.
Berlusconi sa quello che tutti sanno, che il sistema politico, se non ancora quello elettorale, è di tipo plebiscitario, e quindi referendario, ogni elezione è un referendum, e quindi estremizza ogni evento, cioè lo semplifica. Sembra semplicistico, ma è solo semplice. Ora questo lo sa pure l’opposizione, Bersani ha rotto l’incantesimo che le impediva di rendersene conto – che poi sono i grandi giornali, i giornali dei padroni furbi, gli altri berlusconi, quelli che non si fanno votare.
Un’elezione-referendum sui giudici e la Corte costituzionale, della quale il meglio che si possa dire è che è goliardica, sarebbe un favore a Berlusconi. Anche la scoperta di Bersani può sembrare – è – l’acqua calda. Ma nell’imbroglio che tiene avvinta l’opposizione è una novità addirittura una rivoluzione. Tanto più dopo la difesa “violenta” che della Corte ha fatto il presidente della Repubblica. Forse per il riflesso condizionato dell’uomo di partito, accresciuto dal blabla domestico al Quirinale sull’imparzialità delle istituzioni – imparzialità? tutti sanno, again, che il presidente della Repubblica non è giudice di nessuno, deve solo dare serenità ed equilibrio al libero dibattito delle opinioni.
Bersani ha infine rivoltato la tattica di Berlusconi, dire quello che tutti sanno – il bambino che del re nudo dice: “Il re è nudo”. È un segno di grande capacità politica. Ma non è un’assicurazione, anzi è facile prevedere che le gazzette del Pd, o di Lor Sigrori, ne faranno polpette. Non subito. Verso Pasqua, dopo le elezioni regionali. La sinistra è avvelenata.

Nessun commento:

Posta un commento