Incredibile polpettone – incredibile che sia stato scritto, da un autore stimato, un professore di scrittura creativa a Princeton, che sia stato pubblicato con apparato filologico, note critiche e una lista di crediti da opera classica, che sia osannato. Il titolo sarà la cosa migliore del libro: Hotel de Dream era il bordello di Cora Crane, o Taylor, o Stevens, o McNeil, a Jacksonville, Florida, dove Stephen Crane la incontrò, e che gli si impose come collega giornalista e scrittrice, nonché convivente. O lo sarebbe stata la storia non detta della stessa Cora, qui presentata come un angelo del focolare, che intrattiene nel loro maniero inglese di Brede gli ammiratori di Stephen, Henry James, Conrad, Wells, mica gente da poco, e poi gli prepara una degna fine, tisico, a 29 anni, a Badenweiler nella Foresta Nera. Mentre era donna non bella né specialmente dotata ma volitiva. Che ebbe tre mariti, di cui l’ultimo, giovanissimo, uccise un rivale per amore suo e fu assolto per “motivi d’onore”. E due conviventi, di cui Stephen fu il meno longevo ma il più durevole, consentendole di continuare una carriera letteraria con le migliori riviste americane, quali “Harper’s”. Da Jacksonville, dov’era tornata alla morte di Stephen per riprendere in grande l'attività, tenutaria di una catena di bordelli per una trentina di stanze. Alla fine della sua pienissima vita,una vera biografia made in the Usa (alla morte di Stephen telegrafò all'ambasciata americana a Londra: "Dio s'è ripreso Stephen alle 11.05, organizzatemi il rientro del cane a casa"), Cosa aveva 45 anni.
Qui, nel viaggio verso la Foresta Nera, Stephen Crane immagina di aver scritto e distrutto il romanzo di una passione pedofila, che racconta di nuovo. Con vari registri, in terza persona, in prima, col discorso indiretto del testimone invisibile. Che ne accentuano lo squallore. La storia nella storia White, buon italianista, con un uso piuttosto sofisticato di molti termini italiani, volge al neo realismo, e anzi al pettegolismo in voga: non c’è solo la nota ineluttabile catena delle disgrazie, del “malato perché povero, povero perché orfano, orfano perché succube (qui del padre e dei fratelli), succube perché debole, etc.”, c’è anche la mafia, col pizzo e il mammasantissima. Tutti in subbuglio per una creatura che non è bella né attraente, essa neppure, ma è un bambino o poco più. Forse è la pedofilia che è irredimibile, in tutte le sue forme, anche ai bravi scrittori.
Edmund White, Hotel de Dream, Playground, pp. 224, € 15
sabato 12 dicembre 2009
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