Il Procuratore capo di Bari Antonio Laudati chiama una conferenza stampa e dice: “Prendo atto di possibili strumentalizzazioni di indagini in atto per finalità diverse da quelle processuali”. Che avrebbero dei responsabili: “Non può escludersi che esse siano riferibili a componenti del gruppo investigativo”. Contro i quali non prende provvedimenti, nemmeno una piccola indagine.
Non è una novità, Bari è una Procura che non è seconda a nessuno: si sa e non si sa, non si dice, e si fa quel che si deve fare, magari si combattono per sedici anni Formica e Lattanzi, il Psi e la Dc dei primi anni Novanta, arrendendosi solo di fronte a un'assoluzione inappellabile. In precedenza lo stesso Procuratore Capo, nel processo contro Tarantini, aveva tuonato: "Intendo identificare e assicurare alla giustizia i pubblici ufficiali che hanno consegnato ai giornalisti i verbali di Tarantini". Senza problemi per nessuno - è evidente che Tarantini "non si può" indagare, non è il primo personaggio un po' bello, un po' fatuo, un po' equivoco, che viene messo a ingombrare la scena. Semplicemente, il dottor Laudati, che è a Bari da quattro o cinque mesi ma viene dall'antimafia, sa con chi ha in realtà a confrontarsi, ma sa pure che l’intercettazione diffusa a carico di Vendola è leggerina.
Del resto, non è Laudati in campo contro Vendola, è D’Alema. Che è a Bari a coordinare l’offensiva contro il presidente uscente della Regione. L’offensiva politica. Ma evidentemente anche repressiva: gli investigatori felloni di Laudati hanno infatti accusato Vendola di pressioni per la nomina di un primario. Non di pressioni, di doglianze per la mancata nomina. Non di doglianze, di meraviglia... Come se Vendola fosse uno scemo che uno sbirro incastra.
Ora, questo non depone bene per gli investigatori. Ma anche per lo statista D’Alema. A giugno era stato efficace, quando in ventiquattro ore ribaltò la rielezione compromessa dell’incredibile suo sindaco di Bari, il giudice Emiliano. Il giudice Scelsi dalle ferie e gli investigatori a Bari pronti esumarono la puttana di Berlusconi, ne fecero la prima pagina del “Corriere della sera”, ed Emiliano, che era finito al ballottaggio, e si dava perdente, si riprese. Contro Vendola, invece, gli investigatori di D’Alema hanno toppato: sono stati prontamente d’aiuto, tanto più volentieri ora che D’Alema sta per diventare presidente dei servizi segreti, dove gli stipendi sono doppi, ma hanno prodotto un’intercettazione da ridere.
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