“Futuro in ricerca”, il primo piano annuale di finanziamenti del ministero dell’Istruzione per giovani fino ai 32 anni ha avuto secondo Google diciassette milioni di contatti. Un record. Per una professione che non promette niente, solo incertezza e gastriti. Ma non se ne parla quando si dice cosa vogliono i giovani – si sa che non hanno altra ambizione che andare a “Amici”.
Milano è in guerra con la California e con la Cina. Niente di meno, è un segno del suo peso mondiale, Milano non è solo Berlusconi, la Lega e l’Inter di Rossi e Borrelli.
Ma specificamente è in guerra con i tribunali di Los Angeles e di Hong Kong. Per alcune azioni spericolate dei suoi procuratori della Repubblica, con perquisizioni cinematografiche e sequestri a gogò di carte, anche delle fotografie di casa. Che in America e in Cina non si possono fare. E questo pone un problema: dobbiamo fare la guerra per la giustizia di Milano? Si sa che la resistenza è indivisibile, ma contro l’America e la Cina?
Il “Corriere della sera” non pubblica una lettera-pettegolezzo del fotoricattatore Corona perché lo stesso non vuole che sia affiancata da due intervistine con personaggi che lui espone. Il maggior giornale italiano che chiede il permesso per due intervistine di pettegolezzo è già una notizia. Ma non è la sola.
“Oggi”, cioè lo stesso “Corriere”, pubblica oggi le foto di Lapo che in primavera aveva comprato, da Corona, per toglierle dalla circolazione.
Non è così, ma i comportamenti sono da ditta unica, Rizzoli Corriere della sera e Corona “uniti nella lotta”. Alla copia? Al ricatto?
Il calciatore Ledesma non interessa a Moratti e la Lega Calcio lo lascia alla Lazio. Lo stesso collegio arbitrale della Lega che invece aveva decretato il passaggio gratuito di Pandev all’Inter. Perché Pandev serviva all’Inter per fare finalmente i gol. Dopo che il club milanese aveva trattato con Pandev e Ledesma illegalmente, quando la caccia calcistica è proibita. Senza che la Lega e la Federazione abbiano avuto e abbiano da obiettare: l'illegalità va sempre bene a Milano.
I grandi giornali di Milano pretendono invece che il Milan, che ha nominato tutte le dirigenze del calcio, compresi i giudicanti, è sul piede di guerra con l’Inter. Alla quale invece sta chiedendo, a titolo gratuito, il calciatore brasiliano Mancini. Bisogna occupare tutti gli spazi.
“La Francia non farà la fine dell’Italia”, dichiara il presidente francese secondo il “Corriere della sera”, che alla dichiarazione dedica anche un fondo. Precisamente Sarkozy ha detto: “Non lascerò la Francia disarmata di fronte al fenomeno di sbarchi clandestini come quelli che ha conosciuto l’Italia. Ci sono degli schiavisti, degli assassini…”. Il che è solo giusto: l’Italia è in colpa non per gli arrivi dei clandestini ma perché, dopo vent’anni, e dopo accertate “correnti d’immigrazione clandestina”, via via su Brindisi, su Crotone, su Lampedusa, esse non sono state collegate a soggetti e interessi italiani come si sarebbe dovuto fare. Ma di questo non si parla.
Sarkozy è nel giusto perché è il presidente francese, all’estero è meglio. Che forse è il provincialismo di Milano, ma forse non lo è, Milano ne sa di più del resto d’Italia.
Delbono e Cinzia, i due ex innamorati bolognesi, erano entrambi sposati e lei la segretaria di lui al tempo della relazione. Per la quale figurano però fidanzati e non amanti. È il nuovo politicamente corretto? Ma allora perché non si dice lo stesso di Marrazzo e Natalie, che invece si fa passare per prostituta anche se Marrazzo le\gli passava molto meno soldi che Delbono a Cinzia, e non dello Stato, senza contare la coca che Natalie gli dava in cambio. È il politicamente corretto tra compagni: rubare per la fidanzata è meno grave che rubare per l’amante?
La vicenda dei regali fatti da Delbono alla fidanzata a spese dello Stato era emersa durante la campagna elettorale, per iniziativa della fidanzata delusa. Delbono si querelò incauto contro il candidato concorrente che ne aveva parlato. Ma la Procura di Bologna archiviò la vicenda dopo una non inchiesta rapida. Se non che si opposero il gip, e la stessa Cinzia, la fidanzata.
La copertura della Procura, accoppiata alla “certezza” di Delbono di non aver fatto nulla di male, fa sorgere la domanda: quanto è normale a Bologna e dintorni la pratica di farsi pagare amori e vacanze dallo Stato?
Lo sanno tutti che nel Lazio non ci sarà partita, tra Polverini e Bonino. Renato Mannheimer sul “Corriere della sera” dice invece che “gli italiani preferiscono la Polverini, ma di poco”. Forse la differenza la fanno le italiane?
Il ministro Gelmini si sposa incinta al suo paese, con una modesta cerimonia. Ne aveva fatto ludibrio Sabina Guzzanti due anni fa a piazza Navona, a una manifestazione della sinistra, mimandola a fellare Berlusconi. Satira? Sinistra? Follia? Stupidità?
Il giudice D’Avossa, che giudica Berlusconi nell’appello del processo Mills, inverte la procedura: prima l’interrogatorio degli imputati e poi i testimoni dell’accusa, al contrario di come vuole il codice. Lo fa in una battaglia proceduralista con marpioni del genere, come Ghedini: può darsi sia la solita battaglia tra grandi giuristi all'italiana. Ma il dottr D'Avossa dà netta l’impressione che a lui interessa solo far comparire in aula Berlusconi, legarlo con le immagini all’atto delittuoso che si sta giudicando. Dà netta questa impressione nelle cronache dei giornalisti legati al palazzo di Giustizia.
Il dottor D'Avossa non è solo, i giudici Guadagnino e Lupo, che con lui costituiscono il collegio giudicante, concordano. Tutti in età, e senza speciali caratterizzazioni politiche. Tutti in riga col pm De Pasquale, che pure non gode buona fama a Milano, e nella stessa Procura milanese.
mercoledì 27 gennaio 2010
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