Sono storie di furbizia mansueta, comprese quelle cruente. Per l’imprevedibilità mansueta dell’asino - la raccolta s’intitola anche “dell’asino”: lo scarto della fantasia con l’irresponsabilità del folle-giovane. Scoperte e raccolte da Pitré in Sicilia un secolo fa, sono state presto ricoperte. Scomparese con la scomparsa del Sud, con tutto il folklore. Il personaggio, senza età, è presumibilmente giovane, anzi adolescente – sventato come un adolescente: è scomparsa anche l’adolescenza.
Sono storie del Sud, giocate sul paradosso fine a se stesso: l’uomo del Sud è Giufà, irridente e perduto. L'arabismo prevalente nell'accademia siciliana lo vuole arabo, un derivato di un Giuhà protagonista si storielle nel Maghreb. Se non è l'inverso. E' una figura comune nel Mediterraneo: Giufà è Karayozi in greco, Karaguz per i turchi jonici.
Corrao Francesco Maria, Giufà
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