giovedì 18 febbraio 2010

L'Italia sotto scacco

Lo scandalo di Firenze ha spostato il quadro della speculazione. Già pronte all’attacco della Spagna, dopo la Grecia, le grandi banche guardano ora con avidità all’Italia che il “partito di Milano” sta tentando di disintegrare. Col supporto di Robert Mundell, premio Nobel per l’economia, noto consulente di hedge fund. Era una delle opzioni aperte da tempo, come questo sito aveva segnalato (http://www.antiit.com/2010/02/il-fallimento-sarebbe-piu-sano.html
http://www.antiit.com/2010/01/nessuno-candida-draghi-forse-come-vice.html,
che ora, con l’offensiva che si apre contro Mario Draghi, fa le prove per diventare il nuovo fronte d’attacco dopo la Grecia. Sotto accusa i derivati che le stesse banche hanno imposto come controassicurazioni sui titoli pubblici italiani.
Così semplificato, sembra un raggiro. E lo è. Sembra anche un’offensiva che parte perdente, poiché se c’è stato un momento nella storia recente in cui il debito italiano appare solido è proprio questo. Ma lo strapotere delle banche d’affari angloamericane, con la leva disintegrante degli hedge gund, può essere devastante, la spettacolarità odierna dell’Italia a pezzi sarà niente rispetto a quanto si prepara per l’Italia. A meno di una contromanovra che lo disinneschi, e che al momento non si vede. Essa competerebbe infatti all’Eurogruppo e alla Bce. L’Eurogruppo ha dimostrato l’altro ieri, purriunendosi a Bruxelles e rappresentando l’Europa continentale e dell’euro, di essere adagiato sulla City. Mentre la Banca centrale europea è il vero bersaglio della speculazione. Un bersaglio facile, poiché lavora di rimessa, come quella “che paga il conto” - la Grecia dovrà tagliare la spesa, e poi la Spagna o l’Italia, ma l’hedging è tutto sull’euro, al ribasso, e finora ha ampiamente pagato.

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