Ragguardevolissimo: lettere di letto di un trentenne, grande seduttore, a una quasi sessantenne, che se li fa pesare tutti, e parla di letteratura. L’attrattiva si spinge ad ammirare le opere dell’amata, criticando al paragone Montale. A meno che non sia una manfrina per ottenere, attraverso Sibilla, l’attenzione dell’eccellenza Pavolini, e qualche assegno dell’Accademia. Né gli editori né il prefatore dicono perché la passione cessò di colpo, il tempo è quando l’assegno è arrivato e Pavolini si defila. Non danno nemmeno l’età degli amanti, il lato più sapido della relazione.
Salvatore Quasimodo, A Sibilla
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