Feroce film sull’ingiustizia della giustizia (per Goffredo Fofi "una storia d'amore come non se ne sanno più raccontare"...). Un bravo poliziotto, indebolito dalle vicende personali, della figlia e la moglie perdute in un incidente stradale, mentre lui faceva l'amore con una collega, è fatto fuori da una polizia feroce. La polizia protegge i corrotti, gli spacciatori e gli assassini violentatori seriali per sue superiori ragioni. Mentre tutte le cure la stessa polizia e la società dispiegano, con giudici, carcerieri e psichiatri, per riconoscere buona condotta e amor di Dio al più feroce degli assassini stupratori e torturatori, una sorta di Concutelli, e dargli la libertà, il giorno dopo il suo ennesimo assassinio, commesso in prigione. Nella freddissima Marsiglia. È un film reazionario? È la reazione la resistenza della buona coscienza?
Olivier Marchal, L’ultima missione
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