Uno “sciopero” senza motivazioni, e senza lavoratori, solo barbuti e tricoteuses, l’occupazione di cento città, con bandiere e slogan del Partito, a due settimane dal voto, non si era mai visto al tempo del Partito vero, il Pci, quando la Cgil era la “ruota di scorta”. C’era allora forse più intelligenza nel Partito. E sicuramente nella stessa Cgil. Il Partito sapeva come non arrivare sempre con l’acqua alla gola, a sbracciarsi tra i padroni dei giornali, furbi tessitori dell’antipolitica, e i robespierristi delle Procura oblomoviane di provincia, da Firenze a Trani.
Qui l'unica ragione plausibile del finto sciopero è una manifestazione nazionale del Pd, che non ci aveva pensato, e ha dovuto poi accodarsi a quella di Di Pietro oggi a Roma. Non è una ragione onorevole, essersi dovuti accodare a Di Pietro. Né lo è la ragione suppletiva, che tanto spreco dovrebbe servire la candidatura di Epifani al dopo Bersani, dopo le elezioni. Epifani ha dimenticato che lui è della Cgil, ma del ramo oggi defunto socialista? Che nel Pd è fumo negli occhi: non ci sono abbastanza posti per gli ex comunisti e gli ex democristiani, figurarsi per gli ex socialisti. Ma la ragione di fondo dello spreco è che il partito Democratico, nonché senza anima, è senza idee, e a questo punto senza una ragione d’essere. Ha espettorato qualunque sinistra che non fosse quella del compromesso, di osservanza berlingueriana stretta: comunisti, radicali, socialisti, verdi, socialità civile. E non sa che fare, a parte le candidature nelle vecchie roccaforti del Pci.
Che poi non sono più tanto rosse. Apparentemente lo sono sempre al 60 per cento. Ma questo perché Berlusconi e Bossi per ora non si presentano alla sfida, non seriamente: a ogni elezione, sia amministrativa che politica, non presentano che candidati scialbi, per i quali peraltro non s’impegnano a fare campagna. Dove poco polo le candidature sono state meno scialbe, a Parma, a Arezzo, i berlusconiani hanno vinto senza sforzo. Da un certo punto di vista, le cento città della Cgil potrebbero anche fare un evento emozionante, dal punto di vista della nostalgia.
sabato 13 marzo 2010
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