A mezzogiorno l’avvocato Siniscalchi, che al Csm rappresenta il Pd, va a Montecitorio, a prendere l’aperitivo con D’Alema e altri parlamentari del suo partito. Tra essi l’onorevole Orlando, responsabile di partito per la Giustizia. Il pomeriggio il Csm apre su sua iniziativa una pratica contro Alfano, il ministro della Giustizia, su Trani. Strafottenza? Strapotere? Giustizia?
Diventa un eroe Innocenzi, il commissario dell’Agcom che resiste alle lamentele di Berlusconi, che all’Agcom l’ha nominato, contro Santoro. Mentre di Berlusconi non emerge niente che già non si sappia, a parte il fatto che ha la vendetta innocua. E i giudici di Trani fanno figura di allegri o protervi pataccari. Con la Guardia di finanza. Il Csm di una banda di briganti, qual è sempre stato. E Napolitano e Mancino?
Straordinaria opinione di Piero Ostellino sul “Corriere della sera” sabato, vera e appuntita, che intitola “L’8 settembre permanente”. E conclude così: “La magistratura applicava la legge; oggi, la crea. I media parlano d’altro. Sta bene non rimpiangere i partiti d’apparato e non criminalizzare i magistrati. Ma è un fatto che il Paese è in un 8 settembre permanente”.
Una cosa da antologia,
http://archiviostorico.corriere.it/2010/marzo/13/settembre_permanente_co_9_100313091.shtml
Ma rivolta a chi? Al “Corriere” non lo leggono? Sembrerebbe una critica interna, nulla più di Milano e il suo giornale esercitano la sovversione permanente.
Ci volevano cinque giudici e la Guardia di Finanza per sapere che Berlusconi odia Santoro? I giudici a Trani non hanno nient’altro da fare? Perché c’è allora una Procura della Repubblica a Trani, se nessun delitto vi succede?
Perché la Procura di Trani, dove niente succede, ha dieci Procuratori, e quella di Gela nessuno? Perché Trani è una bella cittadina tranquilla. A venti minuti di superstrada da Bari. Famosa per essere Parigi, con in più il mare. Pullula infatti di belle donne, benché care.
E perché c’è allora una Procura a Gela? per la carica di Capo della Procura?
È spettrale, in questa scena politica di nani e mostri, il senatore Mancino che dal Csm tuona contro Berlusconi che critica i giudici. Dunque, è ancora in vita, e in attività. E perché non si difende dai giudici di Palermo che lo fanno accusare, ogni due settimane, da un mafioso professo e non pentito, di essere colluso con la mafia? O si difende accusando Berlusconi?
È la vecchia Dc, pavida ed effettivamente collusa con tutto, che si pensava estinta. Quella peggiore, delle seconde e terze file.
Nel fantaprocesso napoletano alla Juventus viene fuori che il calcio italiano, la Juventus perlomeno, ha dimezzato in quattro anni gli introiti. Mentre le squadre concorrenti, in Spagna e Inghilterra, li hanno mediamente raddoppiati. Il Milan, che Napoli ha sfilato dal processo (il giustiziere Collina non poteva finire in tribunale) ma non ha potuto sfilare dallo scandalo, li ha ridotti di un terzo.
Senza contare l’effetto psicologico. Il Manchester United si rimpingua le casse vendendo Cristiano Ronaldo, e si rifà ampiamente con Rooney, Milan e Juve s’imbottiscono dei rifiuti del mercato.
Un fantaprocesso che non ha nemmeno giovato a Napoli, né al Napoli, solo alla carriera di un magistrato.
Tripudio di cronaca al suicidio di Vanacore, una vittima della giustizia romana e dei giornali. Ma nessuna scusa, anzi nuove chiacchiere e sospetti, da parte dei giudici e dei giornalisti. Delle giornaliste in particolare.
Sono molti i delitti impuniti a Roma per incapacità degli inquirenti. Nel caso che implicava Vanacore, così pieno di tracce, per “delitto” degli inquirenti. Che ne perquisiscono la casa, in Puglia, venti anni dopo… E vogliono che testimoni suo figlio, che all’epoca forse non era nato. Ma nessuno se ne preoccupa.
“Ce l’avrete sulla coscienza”, pare che Vanacore abbia lasciato scritto ai giudici del suo suicidio.
Pensa cioè, morendo, che i giudici abbiano una coscienza. La pubblico ministero Ilaria Caiò si preoccupa di smentirlo anche in questo, che all’epoca non era forse ancora nata, ma ora è sicura in tribunale che il morto abbia “depistato le indagini”. Quanto basta per l’apparizione in tv, vezzosa seppure incerta.
Aveva puntato alla ribalta con un imputato nuovo, l’ex fidanzato della ragazza assassinata. Ma con le luci della ribalta assicurate dal suicidio dell’ex fidanzato non si occupa più.
Con Vanacore sono tre i suicidi provocati a Roma dai tutori dell’ordine per superficialità: prima c’erano stati il figlio cui era stata ritirata la patente perché aveva bevuto una birra (una birra…), e il padre che l’aveva rimproverato, vigile del fuoco tra i più esperti. Si sa che questi tutori hanno in Italia una loro personale idea della legalità, molto “poderosa”. Ma non dovrebbero passare prima un esame di equilibrio psichico?
Trent’anni fa Carlo Verdone, “Bianco, rosso e verdone”, faceva un viaggio dalla Svizzera alla Sicilia per votare. Senza fermarsi. Solo. Insultato, multato, derubato. E quando arriva alla sezione elettorale, scoccato è l’ultimo minuto utile, il presidente gli sbarra il voto. È questa la vicenda delle elezioni regionali: pare che nessuno sia mai stato in un Tribunale, meno che mai dove e quando si presentano le liste elettorali. È un’elezione molto radicale di Pannella: pura, secondo tutti i crismi.
I taxi non sono popolari a Roma. Alcuni giornali fanno campagna per gli autonoleggi. Il cui rappresentante, Giulio Aloisi, confida l’8 marzo al “Corriere della sera” che il sindaco Alemanno lo ha invitato a pranzo da Urbinati a Ostia, insieme con l’assessore Marchi. E che si sono detti? Niente. Ma la confidenza, data e ricevuta come una delazione (“Aloisio rivela”), si merita mezza pagina di giornale. Un invito a pranzo come atto eversivo o criminale? Nel ristorante più frequentato di Ostia? Non si può più parlare al telefono e nemmeno al ristorante?
Ruggero Guarini scrive al “Foglio” venerdì indignato contro i partiti. Forte di Simone Weil, che li voleva abolire.
Ma Simone Weil voleva aboliti i partiti totalitari, che vogliono tutto dall’uomo. Cioè, quando scriveva, il partito Comunista. Potenza del Partito, anche su uno come Guarini!
Nessun commento:
Posta un commento