Corrono tutti, corrono via, dacché si è messo a fare il leader. Nei tre centri di potere dei finiani, la corsa a smarcarsi è frenetica. Polverini ha preso la tessera di Berlusconi, e vuole che si sappia. Non ha fatto la gunta, unica fra i presidenti eletti il 28 maroz, perché non vuole gente del suo partito. Il sindaco di Reggio, Scopelliti, neo presidente della Regione Calabria, ha tenuto per sè quattro assessorati, per primo la Sanità, pur di non darli a suoi ex compagni di partito, chiede un incontro con Berlusconi. Al Comune di Roma gli ex An tacciono, ma complottano con ferocia, impauriti anche dall’inconsistenza del pasticcione Alemanno, che col suo listino targato Di Paolo ha scontentato tutti i capoccioni del partito nella capitale, oltre a mettere a rischio la sicurissima vittoria della Polverini.
Molte sarebbero anche le reticenze fra i parlamentari ex di An, molte cioè inespresse. Ma questo si vedrà nelle prossime ore, alle riunioni cui Fini li ha convocati. Mentre è già una tendenza chiara, nelle regioni vinte dalla Lega o dagli ex Forza Italia, la formazione accelerata di giunte con punta o poca presenza dei finiani. Diventati in queste ore più scomodi dei già scomodissimi casiniani.
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