C’è un destra-sinistra anche sul calcio, sullo scandalo del calcio. Milano minimizza (“Corriere della sera”, “Gazzetta dello Sport”), dopo avere acceso gli animi di sano moralismo nel 2006. Con essa è “Repubblica”, che pure avrebbe ogni interesse a denunciare l’inchiesta napoletano-milanese che la spiazzò nel 2006. La stampa di destra invece attacca l’inchiesta monca.
Nel destra-sinistra calcistico c’è però un’asimmetria. La stampa di destra attacca la giustizia napoletano-milanese senza riguardo per il Milan e Galliani, e quindi per Berlusconi, e per Collina, l’uomo del Milan. Mentre gli altri si occupano di difendere Moratti e l’Inter, con Guido Rossi e Borrelli. C’è più libertà tra i berlusconiani?
Questo non si può dire. E allora la divisione è forse tra Milano e gli altri: non potendo attaccare Milano sulla questione morale, Roma, Firenze e Torino si ribellano sul calcio. Ma anche qui c’è poco da illudersi, più che altro fanno ammuìna. Perché nessuno osa dire di Milano quello che Milano è?
Forse la divisione è solo il mal di pancia dei giornalisti, se non è gastrite. Che non possono ribellarsi a Milano, dove si fanno l’opinione pubblica e le carriere, ma ogni tanto devono illudersi di farlo.
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