Nuovi beniamini della sinistra postcomunista, dopo Moretti, Di Pietro e Grillo, sono quelli dello sfascio, Casini e Fini. I due eterni giovani, che non sanno quello che vogliono, ma lo vogliono subito. Mentre subito il lavoro di gran lena riprende, dopo lo choc delle elezioni regionali, per azzoppare il governo, impedirgli di governare. Con l’“assoluzione” di Marrazzo, povera stella – e la giunta che si vorrebbe subito sciolta della Polverini. La condanna di Storace, per sentito dire. La condanna di Verdini, anche se ancora deve essere sentito dai giudici. L’anticipazione che e tre o quattro ministri, fra i tanti ascoltati (intercettati), promettono di nutrire grassi dossier. E ancora manca la Sicilia, che sempre è piena di sorprese. Sotto gli scandali, lo scandalo è il moralismo
Questo Berlusconi non finisce mai di riempire la cronaca nera. Ma nessuno più ci crede: siamo al punto che se un Berlusconi vero, non il sosia che dice le barzellette, scendesse a Largo Chigi, accompagnato dai suoi guardioni, e pugnalasse il primo che passa, la gente direbbe che se lo sono inventato i giornali. Perché il punto è, la gente non lo sa ma lo “sa”, lo fiuta, che Berlusconi sarà pure un lestofante, ma l’interesse di chi ce lo ha buttato e ce lo butta addosso è di impedirgli di governare, se gliene venisse l’uzzolo, dato che nei prossimi tre anni non avrà nient’altro da fare.
Che i giudici siano antiberlusconiani, o solo nemici di qualsiasi politico che tenti di farli lavorare, questo è irrilevante: nessun giudice fa opinione in Italia. Mentre la gente sa che “i giornali”, cioè i padroni dei giornali, e alcuni giornalisti pieni di se stessi, vedono come il fumo negli occhi che un governo, qualsiasi governo, governi. Perché questa sinistra tiene loro bordone?
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