domenica 30 maggio 2010

La storia della letteratura? È tribale

Con prefazione di Auden, traduzione di Fruttero, e corone d’alloro di Edmund Wilson e F.S.Fitzgerald, buoni amici dell’autore, un racconto massicciamente esile. Un raccontino, ai margini di Hollywood. Che al più anticipa quella che oggi si chiama antifrasticamente American Dream, la vita squallida del cittadino americano. Peraltro anticipata con ben più forza da Steinbeck e Dos Passos, e dal neo realismo – sì, proprio, anzi peggio: la commedia all'italiana. Ma forte degli U.S.A., e della solita biografia, anche se più che altro West dissipò i suoi poco più di trent’anni - della biografia si ricorderà soprattutto la notizia che qui manca, che l’autore, quando gestiva l’albergo Sutton a New York, ebbe come cliente nel 1933 Dashiell Hammett, reduce dall’albergo Pierre, che non riusciva più a pagare. Carlo Fruttero, che questo West ha tradotto (faticosamente) quando aveva ventisei anni, nel 1952, ha poi fatto ben di più, per dirne uno. Ma West si faceva appaiare dall’editore a Hemingway, Faulkner, Fitzgerald e Steinbeck, e questo basta.
Nathanael West, Il giorno della locusta

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