Sotto le vesti del’antipartitismo, l’antipolitica viene dalla cultura liberale, laica (azionista, repubblicana), degli anni Cinquanta e Sessanta, man mano che, restando fortemente minoritaria, fu esclusa dalla politica nazionale. Panfilo Gentile fu anche il notista politico del “Corriere della sera”, fino alla direzione di Spadolini a fine anni Sessanta, e quindi l’esecrazione della politica era comune alla borghesia lombarda. Mafiose sono le democrazie perché i partiti gestiscono il potere.
Il potere è un nucleo impermeabile alla cultura europea del Novecento, alla cultura liberale. Non alla migliore cultura liberale: a Einaudi, andando a ritroso, Tocqueville, Montesquieu, Grozio, Hobbes, Machiavelli. Ma sì, totalmente impervio, ai laici italiani, da Salvemini a Scalfari, e al “Corriere della sera”. Che è quanto di più estraneo al liberalismo.
Panfilo Gentile, Democrazie mafiose, Ponte alle Grazie, pp.312, €4,50 (Remainders)
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