lunedì 24 maggio 2010

L’odio-di-sé e l’antisemitismo

Contro gli antisemiti, Bettauer mette in scena degli ebrei speculatori in immobili, forse anche in valuta (il famoso complotto), incontinenti, pervertitori delle ragazze, eccetera. In un romanzo chiaramente diretto a un pubblico ebraico. Di un autore, Hugo Maximilian Bettauer sicuro democratico, già cittadino americano, rientrato in Austria per modernizzarla, vittima nel 1925 di uno die oprimi casi di fanatismo nazista.
È una sorpresa senza fine l’antisemitismo prima di Hitler. L’ebreo banchiere è gobbo, l’ebreo di Galizia, Armenia e Ungheria trinca champagne “mentre l’uomo comune a stento riusciva a pagarsi il suo bicchiere di birra”, ambizione delle ragazze è l’“amico” ebreo che le mantenga, ed è pure vero che solo un ebreo riesce ad organizzare un po’ d’opposizione politica, anzi ad avere un po’ d’intelligenza.
Hugo Bettauer, La città senza ebrei

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