Perde le foglie, il carciofone berlusconiano. È anche naturale: è troppo gonfio, e comincia ad andare fuori stagione. Il carciofo d’altra parte è fatto così, che le foglie esterne, indurite, insapori, stanno lì per proteggere il cuore interno ed essere via via buttate. Ma c’è un fatto specifico, in questo assottigliamento: le foglie esterne, che s’induriscono e si perdono, sono sempre democristiane. Sono Casini, Mastella, Lombardo, la Dc di Pizza, e i sempiterni Pisanu e Scajola. Con Fini, che non è nato democristiano, ma è come se.
Un’altra caratteristica è che queste foglie vanno e vengono: un’elezione di qua, una di là. Amano e odiano Berlsuconi, e la ragione è nota: lo ritengono un usurpatore, uno che deve “restituire” i voti. Questa è una pretesa all’apparenza peregrina, che però potrebbe essere veritiera, e pure giusta: Si provi a immaginare il partito di Berlusconi senza Berlusconi, che ne è l’anima e il corpo. L’unica forma che prende è quella di una formazione liberalsocialista, quale è stata in questo governo, prima della ormai lunghissima pausa. Laica ma con una forte presenza dei democristiani liberali e liberisti, gli ex giovani di Comunione e Liberazione.
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1 commento:
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