È il romanzo della vita vicaria: Zeno sta con Guido come se stesse con Ada, la surroga. Del profondismo: la psicanalisi, la “coscienza”. Della bugia: della verità-bugia, donde la vis comica. Dell’economia: il lavoro, la Borsa, e perfino la contabilità. Dell’amore coniugale. È il vero romanzo borghese.
Ben prima degli “Indifferenti”, che si è con insistenza voluto il testo classico dell’epoca, della borghesia, della psicologia, della storia della letteratura. Anche se il vero Freud, serioso e vacuo, sta forse in Moravia. Moravia, che ha preso il nome della madre di Svevo, Allegra Moravia, ha sctitto di Zeno?
Italo Svevo, La coscienza di Zeno
lunedì 17 maggio 2010
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