Una cosa di buono l’eliminazione dell’Italia ai Mondiali di calcio ce l’ha: ci ha risparmiato le pagelle all’arbitro, le moviole, i referendum di studio su ogni punizione, e anzi ogni rimessa laterale, se è corretta, con voto finale di tutti i presenti, la palla se “è entrata” o “non è entrata” a ogni tiro, gli avversari che “picchiano”, oppure non picchiano ma “interrompono il ritmo” con “falli tattici” e presunti svenimenti, “non sanzionati dall’arbitro”, e ogni altro fariseismo processuale. Tutto il pagliettume di Rai Sport, incapace evidentemente di con cepire un po' di vigoroso atletismo, e anche sano perché no. Nonché le impossibili spiritosaggini, sempre processuali, dei commentatori e specialisti vari. Nessuno dei quali, si vede, deve aver mai giocato al calcio, e tutti sono un po’ acciaccati, dall’età, dai malanni, dalle mogli, per cui, invece che di calcio, parlano di intrighi e complotti – il gossip, anche qui, rende, bisogna arrendersi: a loro.
I commenti alle partite dei telecronisti Rai (ma quelli Sky non sono meglio, solo costano tanto) restano farciti di “terreno di gioco”, “sfera”, “specchio della porta”, “una giovane promessa”, “da tenere in considerazione”, ci sono giovani da non tenere in considerazione?, e “la palla ha infilato Muslera” – infilare il portiere, che vorrà dire?, con “gli estremi del calcio di rigore”, che ci sono oppure non ci sono. Sono sintagmi sclerotizzati, direbbe Umberto Eco. È sclerotizzato il calcio? Oppure la Rai? Sono le 18 e Mondiale Rai Sprint non dice quello che tutti gli italiani si aspettano, se e come l'Inghilterra ha perso con la Germania, sette o otto chiacchieroni criticano Collina che critica (o non critica?) la Nazionale, e poi, trionfo, fanno dieci domande a Lippi - uno schema copiato peraltro da "Repubblica", oltre il giornale fondato da Scalfari non sanno andare.
Ma, per le poche partite che la Rai fa vedere, non frega se Dio vuole a nessuno se la rimessa laterale del Ghana è qualche metro più in avanti, e questo è già un gran risultato. Eliminarci i paglietta, almeno dal “terreno di gioco”, è già un immenso risultato, grazie Slovacchia.
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