A un anno dal suo salvataggio da parte della escort signora D’Addario, il sindaco di Bari, il giudice Emiliano, mantiene i patti. Il salvataggio, si ricorderà, fu politico, all’indomani della sconfitta elettorale del giudice, sindaco uscente plurifinanziato da D’Alema. Il giorno dopo il primo turno delle comunali la signora scese in campo e ribaltò la partita.
Non si sa se il giudice firmò all’epoca una cambiale, ma onora la scadenza: la signora potrà aprire un residence, com’è nei suoi voti. Speriamo non vi riceva, personalmente o per tramite, sarebbe imbarazzante per il sindaco - potrebbe esserlo, non si sa mai, a Bari la morale è levantina. E per il suo protettore D’Alema. Nonché per tutti quelli che non ci faremmo la signora gratis.
Il fatto sarebbe anche penale: può una prostituta, sia pure cara, tenere un albergo? Ma non a Bari, dove la giustizia ha altri criteri.
La licenza del sindaco Emiliano a un anno data farebbe un bel gossip, il nuovo nome dell'informazione. Ma i giornali di Lor Signori la nascondono. Anche loro non si farebbero la signora gratis? È presto per dirlo, bisogna aspettare domani, quando la signora presenterà l’atteso audiolibro “Gradisca presidente”, sulla chiavata che si fece a Roma con Berlusconi, astinente da qualche anno. Si preannuncia un grande evento, nella stessa capitale, pare su un palcoscenico prestigioso, e quindi non si sa mai.
E questo è tutto quello che si può dire, per la legge, penale e “civile”, i giudici baresani, la politica d’opposizione, e la grande informazione. Magari nel residence il colonnello della Finanza che ha convertito la signora D’Addario potrà incontrare in assoluta riservatezza le tre giornaliste, sempre innominate, cui confidava i segreti dell’operazione. Ma non si può dire: la protezione è un reato - dirla.
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