C’è sconcerto tra i forcaioli per la condanna a metà di Dell’Utri. Non basta loro che il senatore sia condannato come mafioso, volevano mafiosa anche Forza Italia. Il “Corriere della sera” apre così la prima, a firma Giovanni Bianconi: “Marcello Dell’Utri è stato condannato, Forza Italia assolta. “Il senatore è stato amico dei mafiosi e «concorrente» nei loro reati, ma il movimento politico che ha contribuito a fondare non è il partito della mafia”. La mafia è un reato meno grave che Forza Italia?
Dell’Utri è stato giudicato nel 1997 e condannato. Per l’appello ha aspettato tredici anni. Senza vergogna per la giustizia.
La Corte d'Appello di Palermo, tre giudici professionali, c'impiega sei giorni abbondanti per stilare tale verdetto: Dell'Utri è mafioso fino al 1992, dopo non più.
Marcello Maritati, il carnefice di Rino Formica, è da tempo parlamentare dell’ex Pci. Lucio Barani, deputato socialista, lo ha detto. Il presidente della Camera dei Deputati Fini gli ha inviato per questo una lettera di richiamo: “Non è consentito apostrofare o criticare i membri dell’altro ramo del Parlamento e costituisce una regola di correttezza astenersi da un simile comportamento”. Non è consentito eccetto che a lui, evidentemente, dato che ancora l’altra settima ha aspramente ripreso il Senato e il presidente del Senato. Questo, più che andreottiano, è mussoliniano: Fini deve fare attenzione.
Rosetti, napoleonico arbitro di Argentina-Messico, come si conviene a un arbitro italiano, fischia un fallo a metà campo contro l’asso argentino Messi. Accigliato, ordina a non si sa chi di riprendere il gioco solo al suo fischio. E a passo di carica controlla la distanza della barriera. Ma alla fine dei dieci passi non trova messicani. Poi non vede un fuorigioco che tutti hanno visto, e fa vincere l’Argentina.
I professori di Lettere e Filosofia alla Sapienza, l’università di Roma, che tengono la loro facoltà, la villa Mirafiori, come un cesso, compresi gli odori, la biblioteca avendo ridotto a soppalco, si sono riuniti e, contro la manovra finanziaria, hanno deciso di non fare più esami dopo il 30 giugno. Gli studenti protestano, tanto più che la manovra quest’anno non tocca l’università. Ma i professori obiettano che gli è andata bene: avrebbero voluto anche bloccare le lauree, la “macelleria sociale” meritava questo e altro. La “macelleria” di chi?
S’intenerisce il “Corriere della sera” per Patrizia D’Addario, la nota prostituta barese: la costruzione del suo residence, in un’area vincolata dalle Belle Arti, è “una via crucis”, l’inviato speciale Fabrizio Caccia scrive. C’è da capirla: per il residence si è fatta improsare da Berlusconi, non per i mille euro della tariffa “notte”. Diventerà una “resistente” anche lei, come i professori di villa Mirafiori?
A Toronto Berlusconi dice una barzelletta o fa una battuta e Obama, che gli è accanto, ride divertito, poi scuote per un braccio Berlusconi e gli dà una stretta alle spalle, i gesti della familiarità. Questo si vede sul tg francese. Su Sky Tg 24, invece, e sul Tg 3 Rai si vede solo l’ultima immagine: Obama che tiene Berlusconi sotto l’ascella, alto e augusto.
I tg di Berlusconi, alla Rai e in Mediaset, non hanno nessuna immagine di Berlusconi con Obama. E questo è un segno vero di fascismo, quando il capo si attornia di servi sciocchi.
Si gioca il Mondiale in Sudafrica ma potrebbe essere ovunque. Non un’immagine del paese, delle sue città, nemmeno dei suoi stadi, eccetto il terreno di gioco e gli spettatori belanti. È il calcio che non ha occhi? È la mancanza di curiosità dei cronisti sportivi? Ma chi organizza le lunghe noiosissime ore in tv a ridirsi le stesse cose? L’Olanda ha tanti tifosi in ogni stadio, ma neanche questo hanno saputo spiegarci.
La Cristoforo Colombo, superba autostrada del mare a Roma segnata dai pini marittimi, quelli che sono sopravvissuti alla Repubblica, si snoda nella stagione tra sontuose spalliere di oleandri, bianchi, rosa, rossi, laterali e centrali. Eccetto che negli ultimi cinque chilometri, quando un’imprecisata “normativa europea” spinse l’amministrazione Rutelli a sostituire i guardrail centrali con muretti. Nell’intercapedine dei quali i vivai di regime piantarono rami secchi. Poi la “normativa europea” fu fermata dalle denunce.
Era la coda della guerra tra cementieri e metallurgici, al riparo della “normativa europea”. Ma cosa spinge un sindaco verde a tagliare gli alberi?
mercoledì 30 giugno 2010
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