Si conferma che Calvino è abile (piacevole) “ordinatore”. Migliore analista che scrittore: sa quello che vuole scrivere meglio di quanto lo sappia narrare, vivace nella critica, noioso nel racconto. Ma anche nella critica arriva “dopo”: non inventa ma ordina. È piacevole perché è colto (educato), preciso e chiaro, nelle schede, negli articoli-saggi, in queste letture. Più acuto che piacevole, anche in queste celebrate letture è faticoso: “Prima ancora che la scienza avesse ufficialmente riconosciuto che l’osservazione interviene a modificare in qualche modo l’oggetto modificato, Gadda sapeva....”, si potrebbe dire con maggiore esattezza, sicuramente con più presa, con metà delle parole. La leggerezza invocata è tematica, la scrittura resta pesante.
Italo Calvino, Lezioni americane
venerdì 11 giugno 2010
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