Paolo Guzzanti non è simpatico, ma è geniale. Ha fatto parlare un cardinale morto, ha distrutto Gaetano Caltagirone, senza nessuna colpa, e ora fa dire a Carlo De Benedetti che il vero Scalfari è lui – lui, De Benedetti. Cioè, non glielo fa dire, ma lo rappresenta nell’atto di fare il vero Scalfari. Di farlo con parole sue, senza forzature, senza interviste, questa volta, a futura memoria. L’antipatia per D’Alema, come già la simpatia per De Mita, nientedimeno, e l’odio per Craxi, insomma la bussola politica scalfariana, è tutta roba di Carlo De Benedetti.
Guzzanti non fa dire a De Benedetti come è diventato editore. Che sarebbe la parte più intrigante della storia. Ma è già abbastanza sconvolgente sapere chi dettava la “linea” di “Repubblica”.
Paolo Guzzanti, Guzzanti vs. De Benedetti. Faccia a faccia tra un grande editore e un giornalista scomodo, Aliberti, pp. 367, €18
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