C‘è una questione morale dei giudici (la questione morale è la questione morale stessa) non da ora. La novità è che non si può più far finta che la giustizia sia giusta. Il Csm è marcio. La Corte Costituzionale, per la quale l’arresto è ammesso, se non auspicato, nel caso di concussione non dimostrata, o di corruzione non dimostrata, lo nega invece in caso di stupro accertato. Il Tribunale di Brescia dibatte ora, per la prima volta, la strage di piazza della Loggia nel 1974, trentasei anni fa. Senza scandalo per nessuno, purtroppo.
Che dirne? La Corte Costituzionale è semplicemente fascista, benché nominata da presidenti democratici, Scalfaro, Ciampi: è fascista la forma mentis dei suoi luminari, tra ermellini, autorità del ruolo, e cecità – questo sito l’ha detta una corte napoletana, data la composizione, ma è la stessa cosa, l’orpello sovrapposto alla sensibilità, l’autorevolezza del leguleismo. E il marcio della magistratura non è questo o quel Procuratore o presidente di Tribunale che briga una promozione: questo è il solito tran-tran di combriccole e cordate contrapposte, di sindacati, spesso di logge, talvolta camuffate politicamente. Non è qui lo scandalo.
Questa perversione fa comodo ai grandi giornali, concorrendo al disfacimento dell’opinione pubblica che è ormai il solo obiettivo dei giornali stessi, asserviti agli usurai Bazoli e De Benedetti. Questo è già un punto, ma a patto di ritenere i giornali necessari all’opinione pubblica, e non meri veicoli pubblicitari o di poteri occulti. Un democratico realista può solo lamentare il silenzio del presidente della Repubblica, rispettoso certo dei ruoli istituzionali, ma verso il Parlamento e verso il governo ben più vocifero. Inevitabile il pensiero che anche questo presidente teme la magistratura, benché abbia, a differenza dei suoi predecessori di questo straordinario golpe ininterrotto, collaudato intelligenza politica. Gli manca il coraggio o ha paura, pure lui? E di che?
La Corte costituzionale e il Csm del resto presiedono un consesso giudiziario che annovera golpisti veri e propri, succubi di dossier da caserma. Per abbattere questo o quel governo, non importa se di destra o di sinistra. Nonché Procuratori della Repubblica filo-Riina, che è quasi inimmaginabile, non fosse vero – di Riina...
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