La Procura della Repubblica di Firenze sceglie il giorno dello sciopero dei giornalisti per chiudere l’indagine sulla lottizazione di Castello, un’area di 160 ettari, col rinvio a giudizio della precedente giunta diessina, e dei dirigenti della Fondiaria-Sai di Salvatore Ligresti, proprietaria dell’area. Il rinvio a giudizio è limitato a due assessori. Ma uno di essi, Graziano Cioni, ha già detto che l’accordo per Castello fu siglato dal sindaco Domenici direttamente on Diego Della Valle.
Un’indagine durata cinque anni aveva urgenza di essere chiusa l’8 luglio, cioè nella disattenzione. Firenze è città di molti segreti, non solo di quelli del mostro e dei ventidue assassinii senza colpevole. Non ultimo lo scarso rilevo che “Il Giornale della Toscana” di Denis Verdini, supplemento fiorentino del’“Giornale” berlusconiano, uno dei pochi usciti il giorno dello sciopero, ha dato al rinvio a giudizio. A quando la remissione dell’indagine a carico di Verdini per i presunti favori al suo amico imprenditore Riccardo Fusi? Più che indagini penali a Firenze si ergono dossier. Non di polizia giudiziaria ma di gruppi di potere, come se fossero logge avverse. In attesa che la pace si ricomponga, i gruppi di potere a differenza delle mafie non si fanno la lotta fino in fondo.
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