lunedì 5 luglio 2010

Il partito Sky più forte della Rai

Non è Mediaset, è la Rai il nemico di Sky. È a fare concorrenza all’emittente pubblica che i manager di Sky dedicano il loro impegno, più che a Berlusconi. Con la compiacenza del partito Rai. Nel sottinteso della comune lotta a Berlusconi, ma in realtà per minare la Rai. Senza troppa ingenuità tra i tanti capoccioni Rai, tutti in quota Veltroni o Casini, non se ne vede molta in giro, anzi si vede paraculaggine: consulenze, rubriche, partecipazioni a cachet, tg dedicati, Murdoch sta svuotando la Rai con l’ausilio del centro-sinistra e delle grandi firme Rai. Fiorello, un “salvato” della Rai, è stato il primo della serie e non un’eccezione. Largo seguito, con partecipazioni in funzione di esperti o di autorità, Sky ha acquisito nei servizi tv dei maggiori giornali e tra rubricisti, Grasso (“Corriere della sera”), Comazzo (“Stamppa”) e, con qualche resistenza, Dipollina (“Repubblica”).
Sulla facciata, Sky si pone come punto d’attrazione al partito Rai in funzione anti-Berlusconi. Ma in realtà punta contro la Rai. Contro Mediaset la lotta sarebbe alla pari, l’emittente dei Berlusconi ha costi altrettanto flessibili, anzi perfino più agili, di quelli di Sky. Mentre la Rai è un mastodonte attaccabilissimo.
I due mondi sono oggi separati, la Rai in chiaro, Sky in abbonamento. Ma ancora per poco. Tra un paio d’anni Sky potrà andare in chiaro sul digitale, e con la forza vendita pubblicitaria, aggressiva, motivata, che ha costruito, darà subito filo da torcere alla bella addormentata emittente pubblica. Che sa benissimo che tra un paio d’anno dovrà essere molto concorrenziale col suo nuovo comparto, già digitalizzato, ma lo tiene in vita giusto per non chiuderlo,

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