C’è un effetto ottico distorsivo, a opera dei giornali dei grandi gruppi, sullo stato interno del Pd, tra ex diessini e ex popolari. Rilanciata sui giornali da Rosy Bindi e Franceschini da un paio di settimane sull’ipotesi del ribaltone, la corrente fusionistica è nei fatti sempre più isolata e ridotta. Anzi, è praticamente sancita la divisione tra democratici ex democristiani e democratici ex diessini, tra Ddc e Dds .
L’ipotesi del ribaltone, da Franceschini ribadita trionfante dopo il passo falso di Berlusconi su Brancher, non ha provocato emozioni, gli esponenti più navigati del Pd bianco, danno per scontato che Napolitano si tiene Berlusconi. Rutelli si mostra oggi molto più sicuro che la sua non rimarrà un’uscita isolata. Nel Pd molti elementi locali ex Ds danno la separazione per scontata. E non manca chi nella stessa direzione nazionale del Partito già cerca un simbolo e una sigla propri, del proprio schieramento.
Di separazione tra Dds e Ddc si parlerà alla ripresa politica in autunno. In vista di vari appuntamenti congressuali, compresi quelli del Pdl.
martedì 6 luglio 2010
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