Incredibile l’abilità a tenere su il racconto con nulla. Col virtuosismo della parola, fattrice e figlia d’immaginazione. Con una tecnica di montaggio minimalista, alla Carver.
Ma gli short-cuts sono anonimi, e “L’amata” è spenta. Il fascino del minimalismo, se ne conserverà, è la datazione, l’ossessività storica, etnica, linguistica. Nell’“Amata” invece Alvaro, che altrove se ne è liberato con mestiere, sfiora il bozzettismo italiano, senza tempo – dopo quello di Virgilio.
Corrado Alvaro, L’amata alla finestra
giovedì 19 agosto 2010
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