astolfo
Ambientalismo - È il sogno di un grande giardino all’italiana. Ci restano da ammaestrare il vento e l’acqua. È l’uomo di Arnheim nel racconto di Poe, che vuole perfezionare la natura, abbellirla.
Cattolicesimo – È da un paio di secoli in realtà il povero al banchetto del ricco epulone, anche se non raggruppa propriamente gli umili. In Germania, Usa, Gran Bretagna e ingenerale nell’Anglosassonia sta ai bordi del tavolo. Anche in Italia, in Francia, in Spagna, nel resto dell’Europa e nell’America latina dove sarebbe maggioranza, non è dominante: non nella scuola, nella cultura, nell’informazione e, con l’eccezione dell’Italia, nella finanza. Più spesso è costretto all’elemosina della corruzione.
Furi di Cristo, la chiesa è inevitabilmente saprofita. È la condizione della sua sopravvivenza. A meno di una scelta profana, come i protestanti.
Città – Distingue il Nord dal Sud, più che ogni altra morfologia. Al Nord è una capanna, copertura, al Sud è apertura. Il Sud si protegge con la piazza. Che però è poco rimedio, che incessantemente catapulta fuori – è in questa mancanza di riserbo la “nevrosi” del Sud?
Comunismo – Il crollo del sovietismo è la prima vera rivoluzione spontanea – Marx ne avrebbe riso? L’ineluttabile corso della storia, senza spintoni e senza manovre, haportato non al comunismo ma alla caduta del comunismo.
Permane in Asia, nell’Asia buddista e confuciana. Ed è altrettanto determinato negli affari come lo è stato nelle purghe e nelle guerre: è capitale morale, anche se non etico. L’identificazione in unum, l’ecclesia come militanza. Le ramificazione buddiste portano a questa unione identitaria, seppure politica – a differenza dell’islam, rimasto impenetrabile.
(Ex) Comunisti – Più si allontanano dalla caduta del Muro meno trovano un’idea e uno stimolo. Formidabile la loro assenza nella costituzione in corso delle vecchie-nuove oligarchie: banche (tutte Centro, insomma “Dc”), Procure della Repubblica, giornali. Ma più si fanno astiosi, e forse infami (dossier, manipolazioni, intercettazioni). L’intrigo, arma politica caratteristica della destra, è da un quindicennio prerogativa esclusiva degli (ex) comunisti.
Mai storia di perdenti è stata peraltro più disprezzabile. Per gli eccidi, di altri comunisti, dei poveri, l’ipocrisia, la miseria umana (la servitù volontaria, la delazione, il gregarismo, l’inumanità)? O perché questo “comunismo” è ancora tra noi?
(Ex) Democrazia Cristiana - È da trent’anni la politica della non politica: degli sgambetti e dell’occupazione del potere. Rincrudita dopo il golpe del 1992-1994, anche se in forme sotterranee, nel tentativo di riscattarsi (di gingere che non ci fosse). Di ribattere cioè al golpe comujnistam, anche s efavorito dai quisling Borrelli, Scalfaro, Martinazzoli. Ma, in questo tentativolm adagiata sul metodo comunista: quindi da lepre a inseguitrice: tasse, posti pubblici, appalti rigidicdamente controllati, il “metodo” delle giunte rosse, e la gestione dura dell’apparato repressivo, giudici e carabinieri.
Fascismo - È la realtà virtuale, quando ha la forza dell’apparato repressivo. La realtà virtuale è di per sé fascista. Qua ndo ha con sé i carabinieri e i procuratori della Repubblica è violenza pura.
Oggi è l’ingiustizia – la cattiva gestione della giustizia. In America può essere la propaganda. L’opinione pubblica cioè, che vi è corriva e non critica – intelligente, libera, veritiera. Ma in Europa è il potere giudiziario, l’ingiustizia dei magistrati. Che vogliono essere accusatori e anche giudici. Nel nome dell’autonomia: l’autonomia dei giudici da che cosa? Dall’obbligo di verità e giustizia, il potere giudiziario in quanto tale è tutelato. L’ordinamento che lascia la polizia all’apparato repressivo, ai giudici chiedendo la funzione di giudicare, è quanto mai democratico. Gli apparati del resto, le eccellenze, gli ermellini, gli “anni giudiziari” in pompa, e la rissosità denotano anche esteriormente la mancata defascistizzazione di questo potere. La giustizia vuol’essere equanime, ma soprattutto ponderata, non ostile. Deve ristabilire le condizioni, non affermare un potere.
Nazionalismo – Ha radicato la storia. Divide, ma amalgamando numerose altre storie.
Rappresaglia – La tecnica di presenza militare sul territorio, in Afghanistan come già in Iraq, è la rappresaglia. Che non è valida come difesa, e non è certo pacificatoria. A ogni attacco, sia pure di un cecchino o un kamikaze, una rappresaglia viene lanciata con elicotteri o aerei. Chiamata “risposta misurata”, e applicata in una strategia di liberazione, è della stessa natura della decimazione hitleriana contro i fronti d resistenza e la popolazione dei paesi occupati.
È una tecnica fallimentare. Ripete, con pochi o nulla affinamenti, qjuella messa in atto dalla francia In Indocina e in Algeria, in guerre cruentissime e mai vincenti (dove più hanno fallito, in ogni momento, a costo di centinaia di migliaia di morti, e di una radicalizzazione crescente delle forze in campo: elicotteri e aerei bombardavano i luoghi sospetti, nascondigli, centri operativi, luoghi di addestramento, senza nessuna efficacia, anche quando andavano a segno. In nessun momento le guerre della Francia sono state vincenti. Mentre la tecnica della rappresaglia massiccia ha radicalizzato gli odi.
Sport - È l’unica attività di una qualche verità nell’epoca. A fronte dell’inconsistenza dell’arte, dello spettacolo, della comunicazione, eccessiva, vaga, avvelenata, delle deviazioni della scienza, medicina inclusa, e dell’industria, che ricorrono al falso, e naturalmente dell’economia (mai tanti soldi sono stati fatti sparire come dopo la moltiplicazione democratica del risparmio). Nello sport ogni atleta vale per quello che vince, e finché vince: l’agonismo vi è vero, le rendite minime.
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