S’incontra talvolta una medusa facendo il bagno in Versilia o sulla riviera romagnola, il bagnino consiglia di mettere sull’irritazione sabbia asciutta, e la cosa finisce lì. In una spiaggia calabrese o siciliana invece la medusa è tutto: c’è l’attesa della medusa, la vigilanza, il falso ritrovamento, col coinvolgimento di mezza spiaggia, e quando qualcuno esce dall’acqua col graffio il fatto coinvolge tutta la spiaggia, sul momento e dopo, nei commenti, nelle condoglianze, nelle deprecazioni. I bambini vengono ritirati dall’acqua, gli adulti a poco a poco si diradano, le critiche si moltiplicano, alla Sicilia in Calabria, e alla Calabria in Sicilia, alle navi portacontainer di Gioia Tauro, ai clandestini, certo, allo Stato.
Questo significa che non ci sono altre disgrazie maggiori, e quindi conforta. Ma anche che le disgrazie sono a volte attese e coltivate. “Madre Terra”, la free press di Palmi, assicura con foto che una medusa di dimensioni enormi, incalcolabili, anzi no, del diametro di quattro metri, è stata avvistata all’Olivarella, uno scoglio sulla spiaggia locale della Tonnara. E ne produce una foto improbabile, comunque livida e minacciosa. Si potrebbe pensare a un tiro mancino per i gestori dell’omonimo bagno, una coppia di efficientissimi e cortesissimi rumeni, ma non è così: il giornale degli esercenti è proprio “entusiasta” dell’eccezionale mostro.
A Taormina le folle dei turisti si ammonticchiano sulle poche spiagge, terrorizzati dal fronte delle meduse. Si sono creati anche istituti scientifici in Sicilia per lo studio delle meduse. Che non dicono se curare la bruciatura con sabbia calda, ma illustrano la scienza delle meduse stesse: soprattutto degli esemplari più rari, anche qualcuno di cui si è favoleggiato e che ancora non si è trovato. O di altre terribili, di cui infine si assicura che non si trovano ancora nelle nostre acque. Anche a Palmi si pensa di avere individuato “la famosa medusa ufo”, di nome Cassiopea.
C'è peraltro Sud e Sud, e le meduse lo confermano. Le pregiatissime coste della Sardegna, specie le più pregiate, le orientali, dove il cappuccino si fa pagare cinque euro, in piedi, pullulano di meduse. Ma i bagnanti non rinunciano all’investimento: si prendono l'irritazione e ritornano in acqua. E poi, in luoghi così rinomati, ci sono le piscine.
martedì 24 agosto 2010
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