Calchi di Hoffmann. Che si possono leggere come Hoffmann, saltando, non ha urgenza la scrittura, non ha urgenza il racconto. Esercizi di maniera nel 1990, in un mondo di ferro e fumo, che consuma la musica ma non sa inventarla, riadattamenti del birignao. Il “rapporto” tra il violino e il pianoforte ne “Il gigante” potrebbe essere Kleist, “La marchesa di O”, ma si vuole metafisico.
Paola Capriolo, La grande Eulalia
venerdì 17 settembre 2010
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