Il Viaggiatore come Voyeur: Canetti fa un esercizio lieve di voyeurismo, a mezzo di una lingua non capita, di visi velati, di figure informi – la forma dell’invizibile. Il Grande Viaggiatore nutre il desiderio. Accostando suoni indistinti, profili, sguardi, affascinanti ma-perché non penetrabili, i turbamenti puberali, della ragazzine e dei ragazzini, senza fermarsi. Lavora per alimentare la memoria, che è la sola traccia visibile dell’autore. Dell’uomo che non lascia altrimenti ombra. E dell’autore che è un Draculino, un piccolo Dracula – un succhiasangue.
Elias Canetti, Le voci di Marrakesh
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