Diego Della Valle si sa che cerca solo il momento buono per lasciare la Fiorentina, la squadra di calcio, e quindi abbandonare Firenze e lo stadio di proprietà progettato a Castello. Ma non senza farsi pagare il credito speso: per l’imprenditore è il primo fallimento, e non gli va di lasciarsi dietro un’immagine appannata. E questa è una partita anch’essa difficile – forse più di quelle che la squadra viole gioca in campo la domenica.
Nella guerra tra Rossi e Renzi per il rinnovamento-cum-leadershipdel Pd ci sono in ballo interessi grossi localmente, a Firenze: quelli di Diego Della Valle, interessato allo sviluppo sportivo e immobiliare dell’area di Castello, e quelli della Fondiaria Sai di Salvatore Ligresti, proprietaria dei terreni da edificare. Ma le due situazioni sono diverse: per Ligresti si tratta di un mancato guadagno, per Della Valle di costi crescenti. Né è solo una questione d’immagine. La situazione è infida, Rossi e Renzi si combattono con proprie batterie anche a palazzo di Giustizia, e l’imprenditore del bello vuole uscire dalla città senza carichi pendenti. Per questo avrebbe minacciato rivelazioni.
Ma queste sono chiacchiere. Di certo c’è che, originariamente, e di suo, vicino all’ex dc Renzi, Della Valle è ora alla corte di Rossi. Per un diverso peso dei due nella Procura?
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