Napolitano che fa l’opposizione al governo sui rifiuti di Napoli era difficile da immaginare. Che non manda osservazioni come normalmente si fa tra il Quirinale e Palazzo Chigi, dirette, riservate. No, fa fare dei comunicati polemici, ironici, sarcastici. E di peggio fa confidare dal suo ufficio stampa ai giornalisti accreditati. Napoli è certo una forza, e si vede: dopo una vita passata a emendarsi dei vizi d’origine, la superficialità, la presunzione, professando l’inglese, le buone maniere, e perfino una concezione accettabile del comunismo, anche il presidente della Repubblica subisce la fattura, l’incantesimo, della sua città.
Oppure si può dire che il Presidente ha due facce. Una è quella dell’uomo politico equilibrato, avveduto. Che ancora l’altro ieri ha imposto l’unica soluzione saggia al litigio tra Fini e Berlusconi, l’approvazione della legge di stabilità. Che sembra una cosa scontata e invece deve avere richiesto molta e robusta capacità di mediazione, viste l’ampiezza e la radicalità dell’odio tra i due. Ma quando si tratta di Napoli, evidentemente, anche uno come Napolitano ne è vittima.
E il Comune di Napoli che aumenta la tarsu, la tassa sulla spazzatura? La sindaco Russo Jervolino non è nuova a questa pensate, e dunque non c’è sorpresa. Peccato che le due contendenti si siano ritirate dai balconi, Carfagna e Mussolini, avrebbero potuto esibirsi con più fondatezza… Viene da pensare a questo punto quello che molti italiani da tempo pensano: che la spazzatura a Napoli non sia un problema. Che se ne parla giusto per avere fare le sceneggiate.
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