sabato 4 dicembre 2010

Ombre - 70

Ciancimino jr. afferma infine che il “signor Franco”, che ha asservito lo Stato alla mafia e che finora non riconosceva, è l’ex capo della polizia De Gennaro. Personaggio tra i più fotografati. Sbaglia anche le date, attribuendo a De Gennaro una diecina d’anni in più.
L’erede è in crisi d’astinenza, Spatuzza gli ha rubato le prime pagine, e si può capire. Ma il dottor Ingroia, giudice a Palermo, gli crede: “Perché no?”. E i giornali ci fanno due e quattro pagine. Senza credergli, ma non lo dicono. Il fatto, tra l’altro, non interessa a nessuno, la Sicilia non fa più notizia – “Don Vito”, le memorie compiacenti della famiglia Ciancimino illustrate da Feltrinelli, è tra i libri più invenduti. Masochismo? .

“Fini e Berlusconi hanno il sacro terrore di andare alle urne”, gongola l’ex presidente Scalfaro, che dopo una vita a destra vuole morire a sinistra. Dopo aver disciolto due Parlamenti, sempre gongolando. Senza alcun rispetto per il voto, e per la Costituzione.
A parte il giudizio politico, non capire che Berlusconi vuole le elezioni.

Dall’alba al tramonto giovedì la Rai martella l’ascoltatore con un “vertice” Casini-Fini-Rutelli, più l’onorevole Briguglio, l’onorevole Tabacci e altri pochi statisti di analoga misura. Che si saranno detti? E pi, perché farsi pagare l’abbonamento da tutti gli italiani, non possono incontrarsi a casa?

Fini convoca i “suoi” parlamentari per le 14, per proporre la mozione di sfiducia a Berlusconi. Ma alle 12.30 la mozione è anticipata all’Ansa dall’onorevole Briguglio insieme col capogruppo onorevole Urso. Fascisti sempre. Che non sarebbe una cattiva notizia: almeno sarebbero qualcosa.

Chiara Rapaccini, giovane moglie di Monicelli, da cui il regista si era allontanato per vivere solo, a novant’anni, dice che il suicidio è colpa di Berlusconi. Non lo dice, lo fa capire: “(Era) disgustato nel sentire ciò che veniva raccontato dalla radio… Si trovava in un mondo vile che andava contro i suoi principi”. Del morto dice che era strambo: “Certo era un padre un po’ strambo”. E un perdente: “Stava sempre con i perdenti, con i Brancaleoni”. Ma stravedeva, dice la signora, per Vendola. La signora è per Vendola.

“Repubblica” fa una pagina sui “nuovi diritti degli animali”. Complimentosa. “Ristoranti, uffici, case di riposo, potranno entrare ovunque”. Dopo aver lanciato, sul suo settimanale femminile, una crociata contro i bambini in albergo e ai ristoranti. Eugenetica.

Piccoli capetti maturati nell’ex Fgci, con un futuro politico senza esami grazie all’invenzione delle primarie, organizzano piccoli gruppi studenteschi di contestazione. Un rito, e anzi una parodia. Nella quale hanno inserito una terrazza della facoltà di architettura cui si accede per una scala a pioli. Alla terrazza fanno salire ogni giorno una “personalità”. Che un fotografo diligente appostato ritrae da sopra in giù. Distribuendo la foto gratis ai giornali. Che diligenti la pubblicano, con la didascalia fornita dall’organizzazione.

Bersani sale sulla terrazza di Architettura, tra gli studenti che protestano goliardi, dicendo, come Berlinguer nel fatidico 1980 agli operai della Fiat: “Se occupate, non è male”. Ma non c’è niente da occupare sulla terrazza. Anche Vendola e Di Pietro salgono, e non trovano niente.
Dopo di loro sono saliti, per la foto, Ettore Scola, che dunque ancora vive, Concita De Gregorio, emerita direttrice dell’“Unità”, Venditti, Piovani, Renato Nicolini, “drammaturgo”, e “l’attore e regista teatrale Ulderico Pesce”.

La Procura di Roma, il solito dottor Capaldo, raggiunge il sublime del ridicolo, aprendo un’inchiesta in cui non ci sono ipotesi di reato né accusati. Ma un’inchiesta sulla Libia ci sta sempre bene. Un sostituto del dottor Capaldo nel pool inquirente sui reati societari vuole sapere se i due soci libici di Unicredit siano entrati nella banca”di concerto”. Vuole saperlo dai due soci. Secondo il diritto libico.

Il professor Antonio D’Andrea, dell’università di Brescia, ricorda tutto della Gelmini,che si è laureata con lui una diecina d’anni fa. E ne parla volentieri, molto male. Voglia di protagonismo? Di resistenza? Un professore che dà tanto valore al voto di laurea? In questi dieci anni cos’altro ha fatto il professore, a differenza della Gelmini?

“Io mi limito a fare domande”, dice Floris, il conduttore di “Ballarò”. Possibile che non sappia che le domande sono risposte? Sì che lo sa, ma pensa che un conduttore tv può dire qualsiasi cosa..

Moratti si fa il segno della croce al gol dell’Inter al Twente. Non lo accenna, se lo fa ampio, preciso,
concluso.

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