Scritti, purtroppo, turistici, quasi tutti, sul genere vacanze intelligenti. Benché in forma di frammenti, con molti bianchi. Lo scrittore di “Donna di Porto Pym” (Azzorre), “Notturno indiano” (India), “Requiem” e “Sostiene Pereira” (Lisbona), non avrà la letteratura di viaggio nelle sue corde. Che è anzitutto disponibilità: Tabucchi, per dire, studioso lusitanista, è insofferente ai tanti segni di pietismo cattolico lasciati dai portoghesi in giro per il mondo, mentre viaggiare è riconoscere gli altri.
Antonio Tabucchi, Viaggi e altri viaggi, Feltrinelli, pp.269, € 17,50
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