Apparentemente nulla è cambiato: Putin ha riproposto, a fine novembre sulla “Süddeutsche Zeitung” di Monaco di Baviera, l’Europa da Lisbona a Vladivostock altrettanto stancamente che nel famoso vertice di Pratica di Mare quasi dieci anni fa. La Russia di Putin è ancora impegnata sul fronte interno, per consolidare l’assetto dello Stato dopo la deriva eltsiniana e l’accaparramento privato di ogni bene. Ma dopo Pratica di Mare molte cose sono avvenute, che hanno riportato la Russia in Europa.
Anzitutto, come Berlusconi pretendeva fosse stato deciso a quel vertice, l’abbandono dell’assedio Nato. L’adesione forzata della Georgia e dell’Ucraina alla Nato è stata abbandonata. I gruppi russi dell’energia, Gazprom più di ogni altro, hanno stabilito solide alleanze in Europa, in Italia e in Germania – qui con più difficoltà, ma per fatti di corruzione, avendo i gruppi tedeschi sbagliato interlocutori in Russia. Nel 2010 Bruxelles ha dato via libera all’entrata della Russia nella World Trade Organisation – da cui è, più o meno, l’unico paese ad essere escluso… E ora il nuovo ministro degli Esteri francese, Michèle Alliot-Marie, esordisce evocando l’Europa da Lisbona a Vladivostock, vecchia provocazione del generale De Gaulle.
Nessun commento:
Posta un commento