A Porta San Pancrazio, informava dieci anni fa, il 24 gennaio 2001, un comunicato del Comune di Roma, ripreso dal “Tempo” e dal “Messaggero”, “un intervento di sistemazione integrale ha visto la destinazione di tutti gli ambienti a sede espositiva, con l’eliminazione dell’alloggio di servizio che occupava tutta l’ala destra. L’intervento, curato dal Dipartimento XII ai Lavori Pubblici e dalla Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma, ha interessato tutti gli ambienti interni - con la messa a norma di tutti gli impianti e la realizzazione di percorsi per il superamento delle barriere architettoniche con l’installazione di un ascensore e montascala – e i prospetti esterni in travertino, cortina laterizia e intonaco, con la riproposizione delle coloriture ottocentesche. Particolare cura è stata dedicata agli interventi sugli stemmi monumentali e sul portone ligneo, uno dei quattro antichi che ancora sono presenti nelle porte urbiche”. Anche la grande terrazza era stato reso fruibile, con nuovi materiali e ampi accessi.
Da allora il Museo garibaldino non ha mai aperto. Nemmeno per le scuole. Ora un nuovo restauro è avviato, sempre dal Comune di Roma, con la spesa di 1,5 milioni, per “creare” il Museo garibaldino. C'è sempre, come c'era centocinquant'anni fa, un garibaldinismo anche degli affari.
domenica 23 gennaio 2011
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