Cosa vuole Della Valle? L’opinione è abbastanza concorde che ha cercato molta visibilità, con applicazione, ma con progetti impossibili: diventare padrone del “Corriere della sera”, gestire le Generali. Con progetti cioè che lui stesso sa essere impossibili. In ambienti che rifuggono dalla eccessiva esposizione e dalle polemiche. L’unica spiegazione che se ne dà è che voglia uscire dai due investimenti, e che quindi si prepari una ritirata onorevole. Allo stesso modo come ha preparato l’abbandono di Firenze, un investimento che, senza la contropartita del progetto immobiliare a Castello, è solo in perdita.
Sulla Rcs-Corriere della sera la chiusura è totale. La proprietà si vuole diffusa e indivisa, senza azionisti di riferimento – cioè “padroni”. Della Valle è per di più sospettato di agire in sintonia con l’editore-immobiliarista romano Caltagirone, il proprietario della terza maggiore cordata di quotidiani, dopo la stessa Rcs e il gruppo di “Repubblica”.
Su Generali Della Valle ha vantato accordi con Perissinotto – sul “Financial Times” si è accreditato come l’interlocutore stabile del general manager, col suo yacht ex rompighiaccio ormeggiato stabilmente a Trieste davanti al palazzo del Leone. L’ipotesi è che Perissinotto se ne possa servire in consiglio per tenere a bada il presidente Geronzi. Ma non più di tanto: non venderà la quota Rcs in portafoglio a Generali, e limiterà, una volta smaltito l’effetto Geronzi, i contatti - è quello che si può definire “modello Generali”, sperimentato dallo stesso Perissinotto nei lunghi anni della presidenza Bernheim.
C’è comunque uno stile Generali, puntato sul business e sulla riservatezza, che Perissinotto conosce per esserci cresciuto dentro. Tutto l’opposto delle indiscrezioni e del gossip, cui Della Valle all’improvviso ha voluto indulgere, dopo anni di discrezione. Le sue ultime uscite, su Dagospia e contro Vianello, il consulente all’immagine di Geronzi, hanno avuto l’effetto – non voluto? – di isolarlo. Questo non sembra, va contro le apparenze: Della Valle continua a parlare per conto di Perissinotto. Ma fino a quando? Perissinotto sa che non si posssono gestire Generali con le polemiche.
È peraltro vero che Della Valle senza Perissinotto non esiste. L’uomo azienda di Generali ha sottoscritto un 15 per cento della Ntv, la società ferroviaria di Della Valle che dovrebbe partire a fine anno. Non la quota più importante (Intesa e le ferrovie francesi sono impegnate per un 20 per l’una), ma una condizionante: non sarà agevole per Perissinotto giustificare l’investimento. Che richiede un esborso iniziale consistente, dovendosi pagare 25 supertreni.
martedì 22 febbraio 2011
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